Oltre il reale: innovazione e ricerca sulla realtà virtuale al Padiglione Italia di Expo Osaka 2025
Indice dei Paragrafi
* Introduzione: l’evento sulla realtà virtuale all’Expo di Osaka * La cornice dell’esposizione universale e il ruolo del Padiglione Italia * L’importanza dell’evento e la partecipazione di esperti nel settore * EY, Università La Sapienza e l’Istituto Italiano di Tecnologia: una collaborazione strategica * La prossemica nella realtà virtuale: definizioni e implicazioni scientifiche * L’esperimento guidato da Salvatore Maria Aglioti: metodologia e protagonisti * Gli obiettivi della ricerca: aspetti psicologici, corporei e culturali * I risultati emergenti e il dibattito tra visitatori ed esperti * Giuseppe Perrone e la rilevanza della realtà virtuale nelle scienze * Educazione, tecnologia e futuro: prospettive aperte dall’evento * Sintesi finale: il valore di una ricerca italiana sullo spazio interpersonale in VR
Introduzione: l’evento sulla realtà virtuale all’Expo di Osaka
L’auditorium del Padiglione Italia all’Expo Universale di Osaka 2025 si è trasformato in un luogo di incontro tra scienza, tecnologia, innovazione e cultura, grazie all’evento dal titolo “Oltre il reale: comprendere lo spazio interpersonale nella VR al Padiglione Italia”. Un appuntamento chiave nel panorama internazionale degli eventi su tecnologia e società, che ha visto la sinergia tra EY, l’Università La Sapienza di Roma e l’Istituto Italiano di Tecnologia, ponendo l’accento sull’uso della realtà virtuale (VR) per indagare la prossemica, ovvero lo studio delle distanze fisiche e relazionali tra individui.
In un contesto, come quello dell’Expo, dedicato al dialogo transnazionale e alla promozione dell’innovazione, l’evento ha richiamato un pubblico eterogeneo composto da visitatori, curiosi, esperti di realtà aumentata e studiosi di scienze cognitive. L’incontro ha dato prova della centralità che la ricerca scientifica italiana riveste nell’esplorazione dei nuovi spazi digitali, promuovendo l’innovazione Padiglione Italia Expo come modello di eccellenza e collaborazione.
La cornice dell’esposizione universale e il ruolo del Padiglione Italia
L’Expo di Osaka rappresenta uno degli appuntamenti internazionali più rilevanti per la diffusione di nuovi paradigmi tecnologici e culturali. In questo scenario, il Padiglione Italia si distingue ogni anno come vetrina delle eccellenze nazionali in ambito scientifico, culturale e tecnologico. Attraverso iniziative come l’evento realtà virtuale Expo, le istituzioni italiane dimostrano un impegno concreto nell’anticipare le sfide della contemporaneità, proponendo soluzioni originali a problemi di grande attualità.
Il tema dell’edizione 2025 dell’Expo, centrato sull’innovazione e la sostenibilità, costituisce un terreno fertile per la presentazione di progetti che collegano la scienza alle esigenze della società. In questo contesto, l’iniziativa promossa da EY e dai suoi partner accademici si inserisce in modo coerente, offrendo una nuova prospettiva su come la tecnologia e lo spazio interpersonale possano essere rielaborati grazie agli strumenti digitali.
L’importanza dell’evento e la partecipazione di esperti nel settore
L’evento ha visto la presenza di decine di visitatori ed esperti, evidenziando un interesse crescente nei confronti delle applicazioni della realtà virtuale nell'ambito delle scienze comportamentali e cognitive. Aziende, accademici e operatori del settore tecnologico hanno preso parte al dibattito, arricchendo lo scambio di idee e aprendo nuove traiettorie per la ricerca.
Durante la giornata sono emersi temi chiave come la scienza della realtà virtuale, la prossemica nella realtà virtuale e la collaborazione tra università e imprese. Gli interventi degli ospiti hanno posto l’accento sulla necessità di un approccio multidisciplinare per comprendere appieno come le tecnologie immersive, tra cui la VR, stiano modificando il comportamento umano. Il collaborazione EY Università La Sapienza è stata vista come paradigma per future sinergie tra mondo accademico e comparto privato.
EY, Università La Sapienza e l’Istituto Italiano di Tecnologia: una collaborazione strategica
La collaborazione tra EY, l’Università La Sapienza di Roma e l’Istituto Italiano di Tecnologia è alla base di questo ambizioso progetto. EY, leader globale nei servizi professionali, si impegna da tempo a supportare la trasformazione digitale delle imprese e della società, investendo in iniziative di ampio respiro che valorizzino la scienza applicata. L’Università La Sapienza porta in dote il suo prestigio accademico e la sua esperienza nella ricerca psicologica e neuroscientifica, mentre l’Istituto Italiano di Tecnologia contribuisce con competenze tecnologiche avanzate e strumenti per la simulazione e la modellazione digitale.
Questa sinergia si traduce in un lavoro condiviso che consente di intrecciare discipline apparentemente distanti, favorendo l’innovazione Padiglione Italia Expo come catalizzatore di conoscenza e creatività applicata. Nel contesto dell’esperimento sulla prossemica, la collaborazione ha permesso di garantire un approccio metodologico rigoroso e, allo stesso tempo, orientato all’applicazione pratica dei risultati.
La prossemica nella realtà virtuale: definizioni e implicazioni scientifiche
La prossemica è la scienza che studia l’uso dello spazio interpersonale e le distanze che separano gli individui nei differenti contesti situazionali. Questa disciplina, introdotta negli anni Sessanta da Edward Hall, ha acquisito nuova rilevanza con la diffusione delle tecnologie immersive. La prossemica realtà virtuale indaga come la percezione delle distanze, delle barriere e delle vicinanze cambi quando l’interazione avviene in un ambiente digitale simulato.
Nel caso dell’evento di Osaka, la VR viene utilizzata non solo come strumento di simulazione, ma anche come laboratorio scientifico per osservare dinamiche altrimenti difficilmente analizzabili. Attraverso dispositivi indossabili e ambienti controllati, i ricercatori hanno potuto raccogliere dati su come fattori psicologici, corporei e culturali influenzino il modo in cui le persone interpretano e gestiscono lo spazio virtuale.
L’esperimento guidato da Salvatore Maria Aglioti: metodologia e protagonisti
L’esperimento presentato durante l’evento è stato ideato e guidato dal professor Salvatore Maria Aglioti, figura di spicco nel campo delle neuroscienze cognitive. Accanto a lui, Althea Frisanco e Matteo Lisi, entrambi ricercatori di talento, hanno contribuito alla realizzazione pratica del progetto.
La metodologia adottata si basa sull’osservazione del comportamento di partecipanti immersi in ambienti virtuali appositamente progettati. Attraverso una serie di scenari interattivi, i soggetti sono stati invitati a prendere decisioni relative alla distanza da mantenere rispetto ad altri avatar digitali. I dati raccolti sono stati quindi sottoposti ad analisi quantitative e qualitative, nell’ottica di individuare le variabili chiave che determinano la gestione dello spazio interpersonale nella VR.
Punti chiave dell’esperimento:
* Scenari personalizzati in ambienti VR * Monitoraggio della posizione e dei gesti degli utenti * Valutazione degli effetti di genere, età e cultura * Analisi delle emozioni e dei livelli di comfort percepiti
Questa sperimentazione ha permesso di mettere a confronto esperienze individuali e collettive, evidenziando come le norme sociali e le aspettative culturali giochino un ruolo centrale anche nel mondo digitale.
Gli obiettivi della ricerca: aspetti psicologici, corporei e culturali
Il progetto indaga a fondo come la prossemica è influenzata da fattori psicologici, corporei e culturali. Tra i principali obiettivi figurano:
1. Comprendere se e come le distanze sociali adottate nel mondo reale vengano riprodotte o modificate nella realtà virtuale. 2. Indagare l’effetto di specifici vissuti emozionali (ad esempio ansia, curiosità, diffidenza) sulla percezione dello spazio nella VR. 3. Verificare se la percezione corporea dell’utente (propriocezione, fisicità avatar) influenzi la gestione dello spazio. 4. Esplorare le differenze culturali nelle preferenze di distanza e interazione tra individui digitalizzati.
Le scoperte hanno un impatto rilevante non solo dal punto di vista teorico, ma anche per lo sviluppo di nuove applicazioni VR che tengano conto delle variabili umane e culturali.
I risultati emergenti e il dibattito tra visitatori ed esperti
Durante l’evento, i primi risultati sono stati condivisi con la platea, stimolando riflessioni critiche e discussioni tra studiosi e pubblico. Sono emersi alcuni dati salienti:
* Le barriere culturali e il bagaglio personale incidono sulla propensione a mantenere determinate distanze anche nel mondo virtuale * Le reazioni emotive indotte dagli avatar sono sovrapponibili a quelle dei rapporti reali, specialmente quando la rappresentazione grafica è realistica * La familiarità con la tecnologia influenza la rapidità di adattamento e la gestione dello spazio digitale
Questi risultati aprono nuove prospettive per la progettazione di ambienti virtuali inclusivi, sensibili alle differenze culturali e capaci di promuovere un’interazione umana autentica nonostante la mediazione tecnologica.
Giuseppe Perrone e la rilevanza della realtà virtuale nelle scienze
Il contributo di Giuseppe Perrone, esperto di tecnologie immersive, ha arricchito il quadro dell’evento illustrando come la VR sia sempre più utilizzata non solo a scopo ludico o di intrattenimento, ma come vero e proprio strumento sperimentale per la psicologia, la medicina, la formazione e l’interazione uomo-macchina.
I benefici della realtà virtuale nella ricerca scientifica spaziano dalla possibilità di ricreare contesti controllati, all’abbattimento delle barriere fisiche e dei confini geografici, rendendo la scienza più accessibile e replicabile. Perrone ha esortato alla necessità di affiancare allo sviluppo tecnologico un’adeguata riflessione etica e umanistica, per valorizzare la dimensione tecnologia e spazio interpersonale evitando rischi di spersonalizzazione o alienazione.
Educazione, tecnologia e futuro: prospettive aperte dall’evento
L’evento ha offerto numerosi spunti anche per il mondo dell’educazione e della formazione. La realtà virtuale si configura come uno strumento innovativo per l’apprendimento, capace di abbattere le barriere tra utente e conoscenza, promuovendo metodologie attive e partecipative. In particolare, la possibilità di simulare interazioni sociali, ambienti lavorativi o esperimenti scientifici porta benefici sia nell’istruzione scolastica che nella formazione continua.
L’esperienza al Padiglione Italia Expo pone le basi per esplorazioni future su come la VR possa evolversi come mezzo di inclusione, superamento delle differenze e stimolo all’innovazione sociale. La esplorazione culturale VR e la valorizzazione dell’identità italiana nella dimensione tecnologica sono elementi distintivi dell'approccio che il nostro Paese sta portando avanti nel panorama internazionale.
Sintesi finale: il valore di una ricerca italiana sullo spazio interpersonale in VR
La partecipazione all’Expo di Osaka rappresenta un’occasione fondamentale per l’Italia per mostrare la propria leadership nell’ambito dell’innovazione Padiglione Italia Expo. Il progetto presentato da EY, in collaborazione con Università La Sapienza e Istituto Italiano di Tecnologia, dimostra come la scienza, se guidata da una visione condivisa e multidisciplinare, possa rispondere in modo efficace alle domande poste dai nuovi paradigmi digitali.
In un panorama globale in rapido cambiamento, “Oltre il reale” rappresenta un esempio di come la ricerca possa essere comunicata e valorizzata attraverso eventi pubblici. Le parole chiave come evento realtà virtuale Expo, prossemica realtà virtuale, esperimento prossemica VR, Salvatore Maria Aglioti evento e scienze realtà virtuale non sono solo temi di attualità, ma pilastri di un nuovo modo di interpretare le relazioni e la tecnologia.
Guardando al futuro, il successo di questa iniziativa conferma la necessità di proseguire e approfondire studi dedicati alle dinamiche interpersonali nella realtà virtuale, con un approccio sempre più centrato sulla persona e sul rispetto della diversità. Il Padiglione Italia a Osaka si afferma così non soltanto come spazio fisico, ma come laboratorio di idee, ponte tra culture e piattaforma di innovazione, ribadendo la centralità dell’innovazione Padiglione Italia Expo nel contesto internazionale.