L'Olanda nazionalizza Nexperia: Punto di svolta per la sicurezza economica europea e i rapporti con la Cina
Indice
1. Introduzione: la decisione olandese e il contesto globale 2. Chi è Nexperia e perché rappresenta una risorsa strategica 3. Il Goods Availability Act e la base giuridica dell’intervento 4. La cronistoria dell’acquisizione cinese di Nexperia 5. Le preoccupazioni sulla sicurezza economica e le forniture critiche 6. Le risposte di Wingtech Technology all’intervento olandese 7. Le reazioni politiche e industriali in Europa 8. L’impatto sui rapporti tra Europa e Cina nel settore dei semiconduttori 9. Il ruolo del tribunale di Amsterdam: la sospensione dei poteri esecutivi 10. Nazionalizzazione delle imprese tecnologiche: un precedente per l’Unione Europea? 11. Le prospettive future per la filiera dei chip in Olanda e in Europa 12. Sintesi e conclusioni
Introduzione: la decisione olandese e il contesto globale
Il 13 ottobre 2025 segna una data cruciale nel panorama europeo dei semiconduttori: il governo dei Paesi Bassi ha ufficializzato l'ingresso forzato dello Stato nella gestione di Nexperia, storico produttore di microchip con quartier generale nei Paesi Bassi ma, dal 2017, di proprietà cinese. L’intervento è stato giustificato dal governo come indispensabile per garantire la sicurezza economica olandese e la stabilità delle forniture critiche, in un momento in cui le tensioni tra Europa e Cina nel settore tecnologico sono al massimo storico. Questa scelta, che molti definiscono una vera e propria "nazionalizzazione Nexperia", si inserisce in un quadro globale di crescente incertezza sulle catene di approvvigionamento, accentuato dalle recenti crisi geopolitiche e dal peso strategico dei semiconduttori nell’economia mondiale.
Chi è Nexperia e perché rappresenta una risorsa strategica
Fondata nel 2006 come spin-off del colosso Philips, Nexperia si è affermata negli anni come uno dei maggiori produttori europei di componenti elettronici e microchip. I suoi prodotti sono al centro di numerose industrie chiave, tra cui automotive, telecomunicazioni, elettronica di consumo e industria aerospaziale. Negli ultimi tempi, con la spinta globale verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, la domanda di chip è cresciuta in modo esponenziale, rendendo Nexperia un asset strategico non solo per l'Olanda ma per l'intero continente europeo.
Dopo l’acquisizione da parte di capitali cinesi, molte voci si sono alzate in Europa circa la possibile perdita di controllo su una delle più importanti aziende del settore, in un momento in cui la sicurezza delle forniture di semiconduttori è considerata una priorità nazionale.
Il Goods Availability Act e la base giuridica dell’intervento
A giustificare l’intervento statale è stato invocato il Goods Availability Act (GA Act), una normativa adottata nei Paesi Bassi per consentire al governo di intervenire in situazioni in cui l’accesso a beni o servizi ritenuti essenziali è minacciato o non garantito dal mercato. Questa legge, raramente applicata in passato, mira a proteggere la continuità delle forniture critiche, soprattutto in contesti di crisi internazionale o di potenziale minaccia alla sicurezza nazionale.
Nel caso Nexperia, il governo ha sostenuto che la proprietà cinese dell’azienda comportasse "rischi sistemici" per l’economia olandese ed europea, dal momento che i semiconduttori prodotti sono determinanti per numerosi settori strategici.
La cronistoria dell’acquisizione cinese di Nexperia
Il percorso che ha portato una delle eccellenze tecnologiche olandesi sotto il controllo cinese inizia nel 2017, quando un consorzio di investitori guidato da Wingtech Technology acquisisce Nexperia per 2,75 miliardi di dollari. In quell’occasione, alcuni osservatori avevano già manifestato preoccupazioni circa lo spostamento del baricentro decisionale dell’azienda. La svolta definitiva arriva nel 2019, quando Wingtech diventa azionista di maggioranza, consolidando ulteriormente l’influenza cinese su Nexperia.
Wingtech, colosso quotato a Shanghai e leader mondiale nel contract manufacturing per dispositivi elettronici, ha utilizzato la propria posizione di controllo per integrare Nexperia all’interno di una filiera globale dominata da Pechino.
Le preoccupazioni sulla sicurezza economica e le forniture critiche
L’origine cinese della proprietà di Nexperia ha riacceso il dibattito sulle forniture critiche di microchip in Europa, specialmente dopo la pandemia e le recenti tensioni commerciali tra Cina, Stati Uniti e Unione Europea. Nel mondo contemporaneo, dove quasi ogni oggetto quotidiano incorpora elementi elettronici, diventare dipendenti da un fornitore estero per i chip significa esporsi a potenziali ricatti o interruzioni imprevedibili.
Il governo olandese, come altri esecutivi europei (si pensi al caso STMicroelectronics in Francia o Infineon in Germania), ha posto la sicurezza economica Olanda in cima all’agenda politica, sottolineando l’importanza di non perdere il controllo sugli asset strategici.
Le principali motivazioni addotte sono:
* Evitare interruzioni nelle catene di fornitura legate a decisioni geopolitiche cinesi * Proteggere le informazioni sensibili su tecnologie avanzate * Salvaguardare l’occupazione e la leadership tecnologica europea * Prevenire la perdita di know-how a vantaggio di Paesi concorrenti
Le risposte di Wingtech Technology all’intervento olandese
L’azione del governo olandese ha immediatamente provocato una reazione sdegnata da parte del management cinese. In un comunicato, Wingtech Technology ha definito l'azione una "interferenza eccessiva" che viola i principi di libertà economica e scoraggia futuri investimenti stranieri in Olanda e in Europa in generale.
Il sospetto di Pechino è che dietro l’intervento governo olandese Nexperia si nasconda una più ampia strategia europea volta a limitare l’influenza economica cinese in settori sensibili come l’high-tech e i nuclei infrastrutturali critici.
Le dichiarazioni di Wingtech pongono il tema delle norme sugli investimenti esteri in Europa e del bilanciamento tra apertura dei mercati e tutela degli interessi strategici nazionali: una questione che potrebbe segnare i prossimi anni di politica industriale brussellese.
Le reazioni politiche e industriali in Europa
La scelta dell’Aja divide la politica e l’industria comunitaria. Alcuni Paesi la salutano come coraggiosa e necessaria per arrestare l’emorragia di industrie strategiche verso player extra-UE, mentre altri paventano rischi di ritorsioni cinesi e un clima di crescente protezionismo che penalizzerebbe le economie aperte come quella olandese.
Dal canto suo, la Commissione europea segue da vicino la vicenda, ricordando come la nazionalizzazione imprese tecnologiche Olanda sia in linea con il nuovo quadro normativo europeo sulle "Foreign Direct Investments" (FDI), che attribuisce agli Stati la facoltà di bloccare acquisizioni considerate minacciose per la sicurezza nazionale.
L’impatto sui rapporti tra Europa e Cina nel settore dei semiconduttori
Il caso Nexperia alimenta le tensioni in un momento già delicato nei rapporti Europa Cina semiconduttori. Nel 2024, Bruxelles aveva lanciato il suo "European Chips Act" per rafforzare la capacità produttiva continentale riducendo la dipendenza da fornitori stranieri, in particolare asiatici.
La mossa olandese è letta da Pechino come un ulteriore segnale della volontà europea di difendere la propria autonomia tecnologica e di prepararsi a eventuali shock di mercato o restrizioni alle esportazioni di componenti strategici.
La diplomazia cinese ha già fatto sapere che valuterà contromisure alle decisioni europee e non sono esclusi provvedimenti sugli investimenti europei in Cina.
Il ruolo del tribunale di Amsterdam: la sospensione dei poteri esecutivi
Parallelamente all’intervento governativo, il tribunale di Amsterdam Nexperia ha sospeso i poteri dell'amministratore delegato Zhang Xuezheng, rafforzando di fatto la presa delle autorità olandesi sull’azienda. La decisione giudiziaria conferisce un ulteriore fondamento legale all’operazione, bloccando sul nascere ogni tentativo di resistenza da parte del management cinese e segnando un precedente rilevante nelle vertenze tra proprietà straniere e Stati membri UE.
Nazionalizzazione delle imprese tecnologiche: un precedente per l’Unione Europea?
La "nazionalizzazione Nexperia" rappresenta sicuramente un caso di scuola che potrebbe fare da apripista per altre situazioni analoghe in Europa. Il tema della nazionalizzazione imprese tecnologiche Olanda, infatti, si intreccia alla perfezione con la discussione sulle "economie di sicurezza" e sulla necessità, riconosciuta a livello comunitario, di preservare il controllo europeo su asset critici.
Nei prossimi anni, potremmo assistere a un aumento degli interventi statali, non solo nei semiconduttori ma anche nell’energia, nella cyber-sicurezza e nei servizi di comunicazione, segnando un cambiamento di rotta rispetto all’approccio liberista degli ultimi decenni.
Le prospettive future per la filiera dei chip in Olanda e in Europa
Il futuro di Nexperia resta incerto e sarà determinato dall’evoluzione delle dinamiche politiche e industriali. Tuttavia, l’intervento olandese apre diversi scenari interessanti:
1. Rafforzamento della sovranità industriale europea: la tutela di Nexperia come risorsa continentale potrebbe favorire la creazione di una "European Chips Alliance" con nuovi investimenti pubblici e privati. 2. Ridefinizione delle regole sugli investimenti stranieri: è probabile che altri Stati UE rafforzino i controlli su fusioni e acquisizioni nei settori strategici. 3. Possibili contromosse cinesi: Pechino potrebbe limitare le esportazioni di materiali e tecnologie essenziali per la manifattura europea, accentuando la necessità di approvvigionamenti diversificati. 4. Innovazione e ricerca: se ben gestita, la "crisi Nexperia" potrebbe essere l’occasione per rilanciare investimenti in ricerca e sviluppo nei chip, evitando di perdere terreno rispetto a giganti mondiali come Taiwan, Stati Uniti e Corea del Sud.
Sintesi e conclusioni
L’intervento del governo olandese sulla proprietà di Nexperia rappresenta un passaggio chiave nella difesa della sicurezza economica Olanda e, più in generale, della sovranità tecnologica europea. In un contesto di estrema volatilità geopolitica e di crescente competizione globale tra potenze tecnologiche, la tutela delle filiere strategiche – dai semiconduttori all’intelligenza artificiale – diventa una priorità assoluta.
Pur tra polemiche e possibili ripercussioni internazionali, la "nazionalizzazione Nexperia" inaugura una fase nuova nei rapporti tra Stato e mercato in Europa, aprendo il dibattito su quali siano i limiti dell’apertura economica quando sono in gioco interessi vitali per la collettività.
In ultima analisi, la sfida sarà bilanciare la necessità di proteggere le aziende chiave da rischi esterni e, allo stesso tempo, continuare ad attrarre investimenti, promuovere l’innovazione e mantenere un ruolo centrale nella nuova economia delle tecnologie critiche. Il caso Nexperia è solo l’inizio di una più ampia partita che l’Europa dovrà giocare nei prossimi anni per non perdere la corsa ai microchip e all’economia digitale.