Intelligenza artificiale e geopolitica: sfide e opportunità tra disinformazione, sicurezza e nuove identità digitali
Indice dei contenuti
* Introduzione: l’IA protagonista della geopolitica globale * Il ruolo dell’IA nella disinformazione: le preoccupazioni di Sara Tonelli * Comunicazione online e decisioni collettive secondo Stefano Mannino * Identità online, reputazione e IA: il punto di Pier Domenico Garrone * Il controllo delle tecnologie di IA e la sfida della sovranità digitale secondo Michele Corradino * Intelligenza artificiale e sicurezza informatica: il nodo della protezione dei dati e delle infrastrutture * IA, politica internazionale e nuovi equilibri globali * Festival Economia Trento: una piattaforma di dibattito sull’IA in Italia * Sintesi e prospettive future
Introduzione: l’IA protagonista della geopolitica globale
L’intelligenza artificiale (IA) non è più una tecnologia confinata ai laboratori di ricerca o agli uffici delle grandi aziende tecnologiche. Nel 2025, il tema "intelligenza artificiale e geopolitica" è diventato centrale nel dibattito pubblico e politico a livello globale. Al Festival dell’Economia di Trento, tenutosi nel maggio di quest’anno, una nutrita schiera di esperti ha affrontato i temi più caldi relativi all’impatto dell’IA sulla società e sugli equilibri internazionali. Dalla disinformazione IA alla sicurezza informatica IA, passando per la questione sempre più urgente del controllo delle tecnologie di intelligenza artificiale, i riflettori si sono accesi sui rischi e sulle opportunità di questa rivoluzione. Milano, come molte altre grandi città italiane ed europee, osserva con particolare attenzione questi temi, consapevole delle ricadute che possono avere sulla vita di milioni di cittadini.
Il ruolo dell’IA nella disinformazione: le preoccupazioni di Sara Tonelli
Un punto di partenza fondamentale, e spesso discusso con allarme, riguarda l’uso dell’IA per generare e diffondere disinformazione. _Sara Tonelli_, docente ed esperta di linguaggio computazionale, ha sottolineato come gli algoritmi IA siano oggi utilizzati per creare contenuti plausibili ma completamente falsi. Deepfake, fake news e manipolazione delle informazioni sono solo alcune delle frontiere controverse di questa tecnologia. La potenzialità delle reti neurali nell’elaborare notizie, video e audio completamente inventati, ma difficili da distinguere dall’originale, rappresenta una minaccia concreta all’affidabilità dell’informazione, soprattutto in tempi di crisi politica o elettorale.
Secondo Tonelli, la disinformazione IA può essere strumentalizzata a fini geopolitici da attori statali e non statali, generando instabilità, polarizzazione e crisi diplomatiche. Governo e organizzazioni internazionali si interrogano su come contrastare questi fenomeni: basteranno leggi più severe, oppure servirà puntare su una cultura digitale più solida e diffusa? Di certo, secondo l’esperta, la sola tecnologia non basta: serve un approccio integrato, che coinvolga educazione civica digitale, strumenti di fact-checking automatizzato e cooperazione tra Stati.
Comunicazione online e decisioni collettive secondo Stefano Mannino
La potenza della comunicazione online, mediatizzata e accelerata dall’uso massivo dell’intelligenza artificiale, costituisce una leva fondamentale nelle decisioni collettive. Stefano Mannino ha evidenziato la centralità della comunicazione digitalizzata non solo per la diffusione delle idee, ma per la formazione stessa dell’opinione pubblica. In uno scenario dove chatbot, assistenti virtuali e algoritmi di social analytics sono parte integrante del dibattito, la linea di confine tra partecipazione libera e manipolazione diventa sempre più sottile.
Mannino ha portato esempi di come, tramite la profilazione degli utenti e la personalizzazione dei contenuti resa possibile dall’IA, sia oggi possibile influenzare orientamenti politici, scelte di consumo e perfino la percezione della realtà. Tale situazione pone questioni etiche e pratiche di enorme rilievo: è ancora possibile garantire la genuinità di una democrazia quando le opinioni possono essere influenzate – se non generate – da intelligenze artificiali?
La questione della comunicazione online e decisioni collettive si salda direttamente a quella della sicurezza informatica IA: in un ambiente dove la disinformazione si propaga in maniera virale, la tenuta sociale e democratica dei Paesi è sempre più legata alla capacità di assicurare una comunicazione trasparente, corretta e monitorata.
Identità online, reputazione e IA: il punto di Pier Domenico Garrone
Un ulteriore nodo emerso al Festival dell’Economia di Trento è quello della identità online e della reputazione IA. _Pier Domenico Garrone_, esperto di comunicazione digitale, ha sottolineato come la crescente automazione dell’informazione cambi la percezione e la gestione delle identità digitali. In un mondo dove ogni interazione può essere registrata, analizzata e riutilizzata da algoritmi intelligenti, la reputazione di individui, aziende e persino Stati stessi è esposta a rischi inediti.
La costruzione di narrative falsificate, profiling automatici e processi di diffamazione condotti tramite IA sono problematiche già documentate. Garrone ha ammonito sul fatto che l’identità digitale, una volta compromessa, è difficile da ripristinare, richiedendo spesso costosi e lunghi processi di verifica o riabilitazione. In questo scenario, la reputazione IA diventa una questione chiave non solo per gli individui, ma per l’intero sistema delle relazioni internazionali e del commercio globale.
Nel mondo delle intelligenza artificiale e politica internazionale, la gestione strategica delle identità digitali può persino diventare un’arma geopolitica: danneggiare la reputazione online di un avversario può alterare equilibri, modelli di alleanze ed esiti di negoziati. La riflessione di Garrone sollecita dunque una maggiore attenzione non solo alle tecniche di difesa, ma ai meccanismi istituzionali per la tutela della credibilità digitale.
Il controllo delle tecnologie di IA e la sfida della sovranità digitale secondo Michele Corradino
Ma chi controlla realmente l’intelligenza artificiale? _Michele Corradino_, giurista e membro dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha invitato a riflettere sul tema del controllo delle tecnologie di IA. In un mondo dove le principali piattaforme di IA sono di proprietà di multinazionali e potenze extraeuropee, la questione della sovranità digitale e della autonomia tecnologica diventa prioritaria per Stati e unioni geopolitiche come l’Unione Europea.
Corradino ha fatto notare come le leggi vigenti spesso non siano sufficientemente aggiornate per gestire la governance di sistemi complessi come le reti neurali avanzate. Si rischia dunque che poche entità – pubbliche e private – abbiano un potere sproporzionato, non solo sul mercato, ma sulla società e sulla democrazia stessa. Da qui la necessità di sviluppare un quadro regolatorio comune, partecipato e trasparente, capace di bilanciare innovazione, sicurezza e diritti fondamentali.
Strumenti come il recente Artificial Intelligence Act dell’UE possono essere un primo passo, ma secondo Corradino serve anche una grande azione diplomatica per garantire che le tecnologie critiche non diventino il terreno esclusivo di competizioni aggressive tra giganti tecnologici e superpotenze.
Intelligenza artificiale e sicurezza informatica: il nodo della protezione dei dati e delle infrastrutture
Un altro tema cardine emerso al Festival Economia Trento IA riguarda la crescente esposizione delle infrastrutture informatiche alle minacce legate all’uso dell’IA. La sicurezza informatica IA non riguarda più solo aziende e istituzioni, ma tocca direttamente cittadini, servizi essenziali, forniture critiche e – non da ultimo – la sicurezza delle informazioni strategiche di uno Stato.
Nell’era digitale, attacchi condotti da intelligenze artificiali possono aggirare sistemi di difesa tradizionali, sfruttando vulnerabilità non sempre note o modificando in tempo reale la propria strategia offensiva. Gli esperti hanno sottolineato come, oltre alle cyber-guerre e allo spionaggio internazionale, siano in crescita attacchi mirati a sistemi industriali, sanitari e di trasporto, con impatti concreti sulla sicurezza dei cittadini.
La protezione dei dati sensibili, la resilienza delle infrastrutture critiche e lo sviluppo di reti di difesa automatizzate rappresentano dunque priorità assolute. In questo contesto, le collaborazioni tra pubblico e privato, gli investimenti in ricerca e l’attento monitoraggio del quadro normativo risultano le strategie più promettenti per alzare il livello di sicurezza rispetto a un nemico sempre più sofisticato.
IA, politica internazionale e nuovi equilibri globali
L’introduzione massiva dell’IA nella politica internazionale sta riscrivendo le regole della geopolitica. Diversi studiosi intervenuti al festival hanno illustrato come la supremazia nell’IA possa tradursi direttamente in vantaggi politici, militari ed economici per uno Stato. Impatto IA sulla sicurezza globale significa, oggi, non solo maggiore efficienza nei sistemi di difesa e intelligence, ma anche superiorità nelle negoziazioni, nel commercio e nella propaganda.
Le tensioni tra Stati Uniti, Cina, Unione Europea e altre potenze sono sempre più condizionate dalla corsa alle più avanzate infrastrutture di IA. Si parla ormai di "nuova corsa agli armamenti digitali", dove la capacità di processare grandi quantità di dati e di apprendere autonomamente rappresenta il vero asset strategico del futuro. Anche l’Italia, seppure con risorse più limitate rispetto alle grandi potenze, deve scegliere come posizionarsi: sviluppare propri centri di eccellenza, aderire a consorzi europei o rafforzare la cooperazione internazionale per non restare indietro.
Oltre agli aspetti economici e militari, la diplomazia digitale si trova ad affrontare nuove sfide: la regolazione degli scambi di dati, il rispetto dei diritti umani, la protezione della privacy e la definizione di nuove norme di comportamento tra Stati.
Festival Economia Trento: una piattaforma di dibattito sull’IA in Italia
Il Festival dell’Economia di Trento del 2025 si è confermato non solo un appuntamento di eccellenza per l’analisi economica e sociale, ma anche un terreno di confronto avanzato sull’IA. La partecipazione di esperti come Sara Tonelli, Stefano Mannino, Pier Domenico Garrone e Michele Corradino ha permesso di esplorare il fenomeno nei suoi molteplici aspetti: dalla disinformazione IA all’identità online, dalla sicurezza informatica al problema del controllo delle tecnologie di intelligenza artificiale.
A Trento è emersa l’urgenza di avviare, anche in Italia, una discussione pubblica matura e aggiornata che coinvolga cittadini, imprese, mondo accademico e istituzioni. L’obiettivo è duplice: da una parte, sfruttare tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie; dall’altra, implementare meccanismi di regolazione, tutela dei dati e protezione della democrazia contro i possibili abusi.
Sintesi e prospettive future
L’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica IA e l’insieme delle questioni legate a disinformazione IA, identità online, reputazione e comunicazione online e decisioni collettive sono oggi indicatori chiave della salute democratica e della stabilità geopolitica globale. Quello che emerge dal Festival Economia Trento è che la posta in gioco è altissima: la possibilità di controllare le tecnologie di intelligenza artificiale si intreccia con la tutela delle libertà fondamentali, della sovranità nazionale e della sicurezza dei cittadini.
Nel quadro dei nuovi equilibri internazionali, la politica dovrà imparare a governare l’innovazione senza soffocarla, a promuovere la ricerca e la collaborazione, ma anche a rafforzare le difese contro le minacce più sofisticate. L’Italia, come parte integrante dell’Unione Europea e come attore centrale nello scenario mediterraneo, dovrà investire su formazione, regolazione e infrastrutture per assicurarsi un ruolo di leadership responsabile e sicura nello sviluppo digitale.
Infine, spetta anche a ciascuno di noi – cittadini digitali, studenti, professionisti – coltivare una maggiore alfabetizzazione digitale, per riconoscere fake news, proteggere la propria identità e contribuire a una comunità informata, resiliente e capace di affrontare le sfide dell’era dell’intelligenza artificiale.