Il lanciatore cinese Zhuque-3 di Landspace conquista l’orbita ma fallisce il recupero del primo stadio: analisi e sviluppi
Indice
* Introduzione * La missione Zhuque-3: contesto e obiettivi * Dettagli tecnici del lancio Landspace Zhuque-3 * Il ruolo strategico dello spazioporto di Jiuquan * Il profilo di missione: lancio, ascesa e inserimento in orbita * La distruzione del primo stadio: dinamiche e possibili cause * La dichiarazione di Landspace e i primi commenti ufficiali * Il significato della missione per il settore spaziale cinese * La tecnologia dei razzi riutilizzabili in Cina: sfide e prospettive * Implicazioni per il futuro delle missioni Landspace * Reazioni della comunità internazionale ed esperti * Confronto con altre aziende: il recupero dei primi stadi nel panorama globale * Novità e aspettative future: il 2025 dell’aerospazio cinese * Conclusione: quali lezioni dalla missione Zhuque-3
Introduzione
Nella mattinata del 3 dicembre 2025, dal cuore dello spazioporto di Jiuquan, nella Cina nord-occidentale, un nuovo capitolo si è aperto per il settore spaziale cinese con il lancio di Zhuque-3, il razzo sviluppato dalla società privata Landspace. Il lancio, avvenuto alle 5:02 ora italiana, è stato seguito con attenzione non solo in patria, ma anche dalla comunità internazionale interessata alle sorti della nuova tecnologia made in China. La missione ha segnato con successo l’ingresso del carico utile in orbita, ma nonostante le aspettative, il recupero del primo stadio del razzo non è andato a buon fine, sollevando interrogativi e riflessioni riguardo alla nuova generazione di razzi riutilizzabili cinesi.
In questo approfondimento analizziamo in dettaglio le fasi del lancio, la natura dell’insuccesso nel recupero del primo stadio e le prospettive per la tecnologia dei razzi spaziali cinesi.
La missione Zhuque-3: contesto e obiettivi
Landspace Zhuque-3 rappresenta, nel contesto del 2025, uno dei progetti più avanzati per quanto riguarda la tecnologia dei lanci spaziali privati in Cina. Il programma di lancio Zhuque (“Vermiglio Uccello”, dal Cinese 朱雀), si inserisce perfettamente nello scenario globale che vede una crescente attenzione verso la riutilizzabilità e l’efficienza dei voli orbitali. L’obiettivo dichiarato di questa missione era duplice:
* Verificare la capacità del razzo di inserire in orbita un carico utile tramite il secondo stadio; * Testare la possibilità di recuperare in modo controllato il primo stadio, mirando a una riduzione dei costi operativi e a una maggiore sostenibilità ambientale, in linea con i recenti sviluppi della tecnologia spaziale internazionale.
L’esito parziale della missione, con solo uno dei due obiettivi raggiunti, impone ora una riflessione tecnica e programmatica sulle prossime tappe del programma Zhuque-3.
Dettagli tecnici del lancio Landspace Zhuque-3
La missione è iniziata alle 5:02 ora italiana, quando il potente Zhuque-3 ha lasciato la rampa di lancio di Jiuquan. Secondo i dati ufficiali:
* Il primo stadio ha completato la sua funzione principale, portando il veicolo nella traiettoria suborbitale prevista; * Il secondo stadio ha poi completato l’inserimento del carico utile in orbita, centrando così uno degli obiettivi fondamentali della missione; * La sequenza di separazione tra i due stadi si è svolta regolarmente, indicando una buona affidabilità della progettazione del sistema di aggancio e rilascio.
A rendere particolarmente rilevante questa missione sono alcune specificità tecnologiche:
* Il Zhuque-3 è progettato per essere compatibile con sistemi di recupero e riutilizzo simili a quelli implementati da SpaceX nei Falcon 9; * Il propellente utilizzato garantisce, nelle intenzioni dell’azienda, una maggiore efficienza rispetto ad altri modelli concorrenti attualmente in servizio; * La telemetria e le comunicazioni di bordo hanno trasmesso regolarmente dati che saranno essenziali per le indagini post missione, soprattutto relative alla fase di rientro del primo stadio.
Il ruolo strategico dello spazioporto di Jiuquan
Il lancio del razzo spaziale cinese Landspace Zhuque-3 dallo spazioporto di Jiuquan rappresenta anche una tappa significativa dal punto di vista logistico e strategico:
* Jiuquan è il principale spazioporto cinese utilizzato per missioni sia governative che private; * La posizione geografica garantisce una sicurezza operativa elevata e, al contempo, facilità di accesso a diverse orbite; * Da qui sono state scritte alcune delle pagine più importanti della recente storia dell’astronautica cinese, rendendo il sito un simbolo del progresso tecnologico nazionale.
Questa scelta rafforza l’immagine di una Cina sempre più protagonista sulla scena globale della tecnologia spaziale.
Il profilo di missione: lancio, ascesa e inserimento in orbita
Lo sviluppo della missione si è articolato in diverse fasi cruciali:
1. Decollo alle 5:02 ora italiana con tutte le telecamere e le strumentazioni di controllo puntate sulla rampa; 2. Ascesa atmosferica: il razzo Zhuque-3 ha attraversato con successo gli strati più densi dell’atmosfera, raggiungendo senza anomalie la traiettoria suborbitale; 3. Separazione stadi: la separazione tra primo e secondo stadio si è svolta regolarmente; 4. Attivazione secondo stadio: il secondo stadio ha portato il carico utile in orbita come previsto, garantendo la riuscita della componente più visibile della missione.
La distruzione del primo stadio: dinamiche e possibili cause
Nonostante la sequenza iniziale si sia svolta in modo impeccabile, la fase di recupero del primo stadio del Landspace Zhuque-3 ha presentato una criticità importante. Secondo quanto comunicato ufficialmente:
* Il volo del primo stadio si è svolto normalmente fino al rientro; * È poi intervenuto un problema che ha impedito l’atterraggio controllato, portando alla distruzione del primo stadio.
Le cause non sono state ancora rese note nel dettaglio, ma gli analisti ipotizzano diversi possibili fattori:
* Problemi di controllo durante la manovra di rientro atmosferico, forse dovuti a una errata configurazione delle alette di guida o a un malfunzionamento dei motori ausiliari; * Anomalie nei sensori di navigazione che avrebbero potuto compromettere la stabilità del razzo; * Fattori ambientali come raffiche di vento non previste o turbolenze inattese nella bassa atmosfera.
Questi dettagli saranno oggetto di approfondite analisi nei prossimi giorni, alla luce dei dati telemetrici raccolti.
La dichiarazione di Landspace e i primi commenti ufficiali
La società Landspace ha diffuso un comunicato in cui conferma il successo parziale della missione Zhuque-3. Si specifica:
* “Il volo del primo stadio si è svolto normalmente fino alla fase di recupero.” * “Non siamo riusciti a recuperare il primo stadio a causa di un problema che verrà analizzato in dettaglio dai nostri ingegneri.”
La dichiarazione lascia intendere che la compagnia sta adottando un approccio trasparente, elemento fondamentale per mantenere la fiducia degli investitori e dell’opinione pubblica in un settore che richiede elevatissimi standard di sicurezza e affidabilità.
Il significato della missione per il settore spaziale cinese
Nonostante il recupero fallito, la missione Zhuque-3 conferma il ruolo sempre più incisivo delle aziende private cinesi, in particolare nella corsa globale alla tecnologia dei razzi riutilizzabili. I risultati, pur parziali, certificano la capacità del settore privato di confrontarsi con le sfide tecnologiche che, fino a pochi anni fa, appartenevano solo a colossi come SpaceX e Blue Origin.
Questi sviluppi hanno ricadute immediate non solo sulla riduzione dei costi di lancio, ma anche sulla spinta all’innovazione interna ed esterna al comparto.
La tecnologia dei razzi riutilizzabili in Cina: sfide e prospettive
Quello della riutilizzabilità è uno degli obiettivi più ambiziosi dell’attuale generazione di razzi spaziali. Landspace Zhuque-3 si inserisce in una programmazione che prevede in futuro:
* Miglioramenti nei sistemi di controllo e navigazione; * Ottimizzazione delle sequenze di atterraggio e piattaforme di recupero; * Incremento della sicurezza sia in fase di rientro che nella gestione dei detriti.
La Cina, con questa missione, ribadisce la volontà di ridurre le distanze tecnologiche con le società occidentali, puntando a consolidare la propria leadership nel mercato spaziale globale entro i prossimi cinque anni.
Implicazioni per il futuro delle missioni Landspace
Il parziale insuccesso della missione Zhuque-3 impone a Landspace alcune azioni fondamentali:
* Analisi dettagliata delle cause del fallimento nella fase di recupero; * Sviluppo di tecnologie migliorative sulla base dei dati raccolti; * Pianificazione di una nuova campagna di test e lanci, con la prospettiva di ottenere nel breve termine un recupero completo del primo stadio.
Questi passaggi saranno cruciali non solo per rafforzare il know-how interno, ma anche per assicurare credibilità alla compagnia rispetto agli investitori e alle istituzioni cinesi.
Reazioni della comunità internazionale ed esperti
La notizia del recupero primo stadio fallito nel lancio Landspace 2025 è stata ampiamente commentata dagli addetti ai lavori. Gli esperti sottolineano che ogni nuovo tentativo rappresenta comunque un passo avanti fondamentale, in particolare nel campo della tecnologia a razzo spaziale cinese.
* Alcuni commenti mettono in luce come le innovazioni implementate da Landspace siano comunque indicative di una crescita rapida dell’intero comparto; * Altri autori invitano alla prudenza, ricordando che le fasi di recupero sono tra le più complesse della moderna ingegneria spaziale e che anche SpaceX ha incontrato analoghi problemi nelle fasi iniziali del proprio sviluppo.
Confronto con altre aziende: il recupero dei primi stadi nel panorama globale
Il tentativo di recupere del primo stadio richiama inevitabilmente il confronto con SpaceX e Blue Origin:
* SpaceX, dopo numerosi fallimenti iniziali, è riuscita negli ultimi anni a implementare una catena di recupero efficiente e collaudata; * Blue Origin sta progredendo su una linea simile con il suo New Shepard e New Glenn; * In Europa, ArianeGroup e Rocket Lab stanno sperimentando tecnologie ibride di recupero parziale.
Il settore delle novità razzi cinesi è dunque, per sua natura, soggetto a una pressione competitiva internazionale che favorirà uno scambio di tecnologie, competenze e soluzioni innovative.
Novità e aspettative future: il 2025 dell’aerospazio cinese
Il 2025 si preannuncia un anno di grandi sfide per la tecnologia spaziale cinese. Dopo la missione Zhuque-3, si attendono:
* Nuove campagne di test e miglioramenti tecnologici; * Possibili partnership tra compagnie pubbliche e private per accelerare la maturazione della filiera; * Maggior coinvolgimento nelle missioni internazionali, con attenzione crescente verso applicazioni commerciali e scientifiche dei razzi riutilizzabili.
Le innovazioni in arrivo potranno cambiare in modo significativo la geografia del settore, portando la Cina a livelli di competitività mai visti nel recente passato.
Conclusione: quali lezioni dalla missione Zhuque-3
La missione Landspace Zhuque-3 ha rappresentato un passaggio fondamentale nella storia del settore spaziale cinese. Malgrado il mancato recupero del primo stadio, il successo del trasferimento in orbita del carico utile dimostra l’alto livello di competenza raggiunto. Questo episodio ci insegna che ogni fallimento è un’occasione per apprendere e migliorare, soprattutto in un comparto dove la sperimentazione e il rischio sono componenti immanenti.
Mentre l’attenzione della comunità internazionale e degli investitori si concentra sui prossimi sviluppi, il messaggio che arriva dal lancio del razzo spaziale cinese Zhuque-3 è chiaro: la Cina è ormai una protagonista a pieno titolo nella corsa per la tecnologia dei razzi riutilizzabili. Resta solo da vedere, dati alla mano e al netto di nuovi lanci, quanto e come saprà trasformare questa esperienza in una solida realtà industriale a beneficio proprio e dell’intera corsa all’esplorazione spaziale globale.