Cybersecurity Aziende 2025: Intelligenza Artificiale e Quantum, i Nuovi Fronti del Rischio
Indice
* Introduzione: Un panorama in rapido mutamento * L’Intelligenza Artificiale come minaccia percepita * Quantum computing: il rischio (reale e potenziale) della sicurezza dati * Investimenti aziendali in sicurezza informatica per l’IA generativa * Le preoccupazioni sull’integrità dei modelli di IA * Violazioni rilevate: la realtà delle aziende italiane * Dalla teoria alla pratica: strumenti e strategie per la sicurezza IA * Dal rapporto Thales: dati, fonti e scenari * Il contesto europeo e italiano * Prevenzione e best practice per il 2025 * Prospettive future e raccomandazioni * Sintesi finale
Introduzione: Un panorama in rapido mutamento
Nel corso della Cybertech Europe 2025, svoltasi a Roma lo scorso ottobre, il rapporto Thales ha delineato i contorni di un panorama della cybersecurity aziende 2025 radicalmente influenzato dall’avanzata di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA) e i computer quantistici.
Se fino a pochi anni fa le minacce informatiche sembravano rientrare prevalentemente in attacchi di phishing, malware e ransomware di matrice "tradizionale", oggi le aziende si confrontano con un orizzonte molto più complesso e insidioso. La cybersecurity si posiziona dunque come uno degli asset più critici per la resilienza organizzativa.
L’Intelligenza Artificiale come minaccia percepita
Secondo lo studio Thales, il 73% delle aziende teme le implicazioni che l’intelligenza artificiale potrebbe avere sulla sicurezza aziendale. Oltre il dato numerico, ciò rivela una crescente consapevolezza dei rischi legati non solo all’adozione, ma anche all’uso improprio (o dannoso) di tecnologie IA da parte di soggetti malevoli.
Le principali preoccupazioni risiedono nella capacità dell’IA di:
* Automatizzare attacchi informatici su larga scala; * Generare phishing sofisticato, deepfake e alterazioni di dati; * Individuare e sfruttare vulnerabilità in tempi rapidissimi.
Il tema dell’intelligenza artificiale pericoli aziende non riguarda solo il settore IT, ma coinvolge ogni comparto: dalla finanza, alla sanità, al manifatturiero e persino la pubblica amministrazione. La capacità di manipolare o falsificare dati aziendali tramite strumenti AI rappresenta oggi una delle maggiori minacce alla cybersecurity.
Quantum computing: il rischio (reale e potenziale) della sicurezza dati
A preoccupare il 63% degli intervistati del rapporto Thales sono i computer quantistici: tecnologie ad altissimo potenziale che, una volta pienamente sviluppate, potrebbero essere in grado di violare anche i sistemi crittografici più avanzati. Il tema della computer quantistici sicurezza dati è oggi materia di analisi non solo tecnica, ma anche etica e strategica.
Gli esperti prevedono che la matura adozione del quantum computing metterà a dura prova gli attuali standard di cifratura, rendendo obsoleti molti sistemi utilizzati per la protezione dei dati aziendali. Questo scenario implica la necessità di pensare sin da subito a soluzioni di "post-quantum security", ovvero a tecnologie oggi in fase di studio in grado di resistere ai futuri attacchi portati con la potenza del calcolo quantistico.
Investimenti aziendali in sicurezza informatica per l’IA generativa
Il 74% delle organizzazioni esaminate dal rapporto Thales ha già avviato investimenti specifici in strumenti sicurezza IA generativa. Questo spostamento di attenzione dagli strumenti tradizionali a soluzioni di nuova generazione mostra come le aziende sentano l’urgenza di dotarsi di difese in grado di anticipare e contrastare attacchi informatizzati sviluppati (o potenziati) dall’IA.
Le principali aree di investimento comprendono:
* Piattaforme di monitoraggio e rilevamento anomalie basate su machine learning; * Sistemi di autenticazione avanzata e biometrici; * Strumenti per l’analisi comportamentale delle reti aziendali; * Soluzioni di data loss prevention evolute per ambienti cloud e ibridi.
Questi strumenti sono essenziali per difendere le infrastrutture IT da minacce sempre più sofisticate (le cosiddette minacce cyber IA generativa), che mutano costantemente e spesso sfuggono ai sistemi di controllo tradizionali.
Le preoccupazioni sull’integrità dei modelli di IA
Un altro dato significativo riguarda il fatto che il 64% delle aziende esprime forti preoccupazioni IA integrità modelli. Il rischio, infatti, non è solo quello di attacchi "esteriori", ma anche di manipolazione dei modelli di intelligenza artificiale all’interno dei sistemi aziendali stessi.
Un modello IA alterato può produrre decisioni errate, suggerimenti fuorvianti o comportamenti anomali che mettono a rischio il business e la reputazione aziendale.
Tra le principali preoccupazioni segnalate dagli operatori intervistati:
* Iniezione di dati malevoli durante l’apprendimento automatico (_data poisoning_); * Estrapolazione di dati sensibili dal funzionamento del modello (_model inversion_); * Manipolazione dei risultati e perdita di affidabilità delle previsioni.
La protezione dell’integrità dei modelli IA si rivela quindi elemento chiave nella strategia di difesa.
Violazioni rilevate: la realtà delle aziende italiane
Nonostante gli investimenti crescenti, il 15% degli operatori ha dichiarato di aver subito almeno una violazione dati aziende IA nell’ultimo anno. Questo evidenzia un quadro tutt’altro che rassicurante, soprattutto se si considera la crescita esponenziale delle minacce e la velocità con cui si trasformano gli strumenti in mano agli attaccanti.
Il dato delle violazioni cyber security Italia suggerisce la necessità di aumentare le competenze specialistiche e la cooperazione tra settore pubblico e privato per condividere best practice ed esperienze concrete nel contrasto alle nuove minacce.
*Le principali conseguenze delle violazioni dichiarate includono:*
* Esfiltrazione di informazioni sensibili; * Compromissione della continuità operativa; * Danni reputazionali e perdita di fiducia da parte di clienti e partner; * Obblighi di segnalazione alle autorità e sanzioni in caso di inadempienza normativa.
Dalla teoria alla pratica: strumenti e strategie per la sicurezza IA
Affrontare le minacce cyber IA generativa richiede metodi innovativi e integrati:
1. Formazione e aggiornamento continuo: Sensibilizzare tutto il personale, anche non tecnico, sulle nuove tipologie di attacco. 2. Adozione di standard di sicurezza "by design": Integrare controlli e protezioni sin dalla fase di sviluppo dei software aziendali. 3. Verifica periodica dell’integrità dei modelli IA: Attuare controlli regolari sulle variabili e i dati utilizzati dagli algoritmi. 4. Approccio zero trust: Non dare per scontata la sicurezza di nessun elemento dell’infrastruttura IT. 5. Collaborazione tra aziende e fornitori di tecnologia: Promuovere scambio di informazioni sulle vulnerabilità e su soluzioni efficaci.
Strumenti come i Security Operation Center (SOC) avanzati, l’automazione delle contromisure e il ricorso a tecnologie di behavioral analytics rappresentano le scelte più efficaci per la protezione contro le violenze cyber security IA.
Dal rapporto Thales: dati, fonti e scenari
Il rapporto Thales Cybertech Europe 2025 costituisce una delle fonti più accreditate e approfondite sulla situazione attuale in materia di sicurezza informatica a livello aziendale.
Nato dall’analisi di dati raccolti presso centinaia di aziende in Europa e nel mondo, il report evidenzia come la percezione del rischio associato all’intelligenza artificiale e al quantum computing sia in continua crescita e rappresenti ormai una priorità assoluta nelle strategie di cyber risk management.
Si sottolinea inoltre una maggiore pressione da parte delle autorità regolatorie, che richiedono trasparenza, accountability e meccanismi di audit continuo su tutti i processi legati all’IA e alla protezione dei dati.
Il contesto europeo e italiano
Il fenomeno non riguarda esclusivamente l’Italia, ma tutta l’area EU. Le minacce cyber IA generativa sono riconosciute ovunque come elementi dirompenti, capaci di mettere in crisi l’integrità dei sistemi pubblici e privati.
A Roma, il confronto tra imprese, istituzioni e autorità di settore ha permesso di individuare alcune priorità nazionali:
* Mappatura e classificazione dei rischi digitali a livello settoriale; * Rafforzamento delle infrastrutture critiche e delle catene di fornitura IT; * Sviluppo di centri di competenza per la cybersecurity applicata all’IA; * Diffusione di strumenti normativi armonizzati tra diversi Stati membri.
Il percorso verso una maggiore sicurezza è quindi sia tecnico che organizzativo, e include la promozione di una cultura aziendale orientata alla prevenzione.
Prevenzione e best practice per il 2025
Tra le best practice suggerite dal rapporto Thales e dagli esperti di sicurezza intervenuti alla Cybertech Europe, si segnalano:
* Implementazione di sistemi di rilevamento proattivi, capaci di segnalare tempestivamente comportamenti anomali; * Testing regolare dei sistemi AI: simulazioni e attacchi controllati per testare la resistenza degli algoritmi; * Application Security: protezione del ciclo di vita del software anche in fase di manutenzione; * Ripristino rapido post-attacco: predisposizione di piani di disaster recovery specifici per infrastrutture che utilizzano IA e quantum; * Monitoraggio della supply chain digitale, per individuare eventuali punti deboli nell’approvvigionamento di software o servizi IT.
L’adozione di queste pratiche aiuta concretamente a ridurre il rischio di attacchi ed eleva lo standard di _cybersecurity aziende 2025_.
Prospettive future e raccomandazioni
Guardando oltre il 2025, si prevede un ulteriore aumento delle minacce e, parallelamente, degli investimenti in strumenti sempre più sofisticati. Le tecnologie di _privacy enhancing computation_, le blockchain per la certificazione dei dati e le architetture di sicurezza distribuite rappresenteranno il futuro della difesa informatica.
Rimane fondamentale:
* Incrementare la collaborazione internazionale fra aziende, enti normativi e centri di ricerca; * Promuovere l’adozione di standard di sicurezza comuni e trasversali ai diversi settori industriali; * Investire nella formazione specialistica nei campi dell’IA, quantum computing e cyber risk management.
È essenziale, infine, considerare che la vera sicurezza non si esaurisce nell’aggiornamento tecnologico, ma richiede un approccio multidisciplinare e una visione centrata sulle persone e sui processi.
Sintesi finale
Il rapporto Thales presentato alla Cybertech Europe 2025 di Roma segna una svolta nella consapevolezza dei rischi digitali in Italia e in Europa. L’intelligenza artificiale e il quantum computing sono percepiti come minacce concrete e prioritarie, spingendo la maggioranza delle aziende a potenziare i propri strumenti e le competenze in materia di cybersecurity.
Nonostante l’aumento degli investimenti e dell’attenzione, resta significativa la percentuale di aziende vittime di attacchi informatici. Questo richiede un cambio di passo nelle strategie di difesa, improntato a innovazione, formazione e condivisione di buone pratiche.
La sicurezza digitale del futuro, e il benessere dell’intero ecosistema lavorativo, dipenderà dalla capacità di anticipare i rischi, adattare rapidamente le soluzioni e creare un tessuto collaborativo tra pubblico e privato.
Il tema della cybersecurity aziende 2025 si dimostrerà, sempre di più, una priorità fondamentale e trasversale, dalla quale dipende la stabilità e la crescita di ogni organizzazione.