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Allarme cybersecurity: Hacker sfruttano app Salesforce modificate per sottrarre dati alle aziende

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La recente campagna UNC6040 mette a rischio la sicurezza informatica di molte organizzazioni. Ecco come funziona l’attacco, quali sono le conseguenze e le strategie di difesa.

Allarme cybersecurity: Hacker sfruttano app Salesforce modificate per sottrarre dati alle aziende

Nel contesto sempre più digitale del mondo del lavoro, la sicurezza informatica diventa una priorità imprescindibile. L’ultimo allarme arriva da una sofisticata campagna di attacco che ha preso di mira aziende attraverso una versione modificata dell’app Salesforce.

Indice

1. Introduzione generale sull’attacco 2. Come funzionano gli attacchi tramite app Salesforce modificate 3. Il ruolo delle chiamate vocali nel phishing aziendale 4. La campagna UNC6040: dettagli e organizzazioni colpite 5. Modalità di esfiltrazione dei dati e impatto sulle aziende 6. La risposta di Salesforce e lo stato della piattaforma 7. Protezione e prevenzione: best practice per la sicurezza dei dati 8. Implicazioni per il lavoro e le aziende italiane 9. Sintesi e prospettive future

Introduzione generale sull’attacco

Negli ultimi mesi, si è registrato un significativo aumento delle minacce informatiche rivolte alle aziende. Tra queste, emerge una campagna particolarmente insidiosa, condotta da un gruppo di cybercriminali noti come UNC6040. L’attacco si basa sull’ingegneria sociale e su tecniche di phishing avanzato, portando all’installazione – da parte dei dipendenti – di una app Salesforce modificata. Questa tecnica ha trovato terreno fertile grazie all’ampio utilizzo di Salesforce nelle aziende a livello globale e, soprattutto, nelle realtà italiane che puntano sulla digitalizzazione dei servizi cloud.

Le principali preoccupazioni riguardano l’esfiltrazione di dati sensibili e il potenziale furto di informazioni strategiche aziendali. Gli attacchi informatici attraverso app modificate non sono nuovi, ma l’utilizzo della piattaforma Salesforce pone la questione su un altro livello, data la diffusione e il ruolo centrale che questo strumento ricopre nei processi lavorativi delle imprese.

Come funzionano gli attacchi tramite app Salesforce modificate

Al centro della nuova minaccia informatica si trova la manipolazione dell’applicazione Salesforce. Gli hacker riescono a presentare ai dipendenti aziendali una versione alterata dell’app, apparentemente legittima, ma in realtà programmata per intercettare e trasferire dati sensibili a server esterni controllati dagli attaccanti.

La modalità operativa prevede:

* La creazione di una copia dell’app Salesforce, indistinguibile da quella reale nell’aspetto grafico e nelle funzioni base. * L’utilizzo di canali ingannevoli per convincere i dipendenti a scaricare e installare l’app modificata. Spesso vengono sfruttati contatti interni o comunicazioni via posta elettronica simulando una richiesta IT aziendale. * Una volta installata, l’app malevola inizia a raccogliere informazioni, tra cui credenziali di accesso, dati contenuti nei database aziendali, contatti, documenti strategici e dettagli delle transazioni.

Questa tecnica si inserisce perfettamente nell’arsenale delle minacce informatiche più recenti, che puntano sulla compromissione della fiducia interna piuttosto che su falle tecniche delle piattaforme.

Il ruolo delle chiamate vocali nel phishing aziendale

Un elemento innovativo, emerso nelle investigazioni sulla campagna UNC6040, riguarda l’utilizzo del phishing vocale per indurre i dipendenti a scaricare l’app creata ad hoc. Gli hacker, spesso camuffati da membri del team IT o da collaboratori partner, contattano telefonicamente i dipendenti delle aziende bersaglio.

Durante queste chiamate, i criminali informatici forniscono istruzioni dettagliate e supporto all’installazione della presunta “nuova versione aziendale” dell’app Salesforce:

* Forniscono link a siti fasulli o a repository di download che ospitano la versione malevola dell’app. * Generano senso di urgenza, paventando problemi di sicurezza imminenti o aggiornamenti indispensabili per la continuazione delle attività lavorative. * Offrono falsi codici di autenticazione o QR code, spingendo il dipendente a superare eventuali controlli di sicurezza.

Questa tecnica di phishing vocale rappresenta un’evoluzione rispetto alle classiche email di phishing e rende spesso inefficaci le sole difese tecniche, puntando così sulle debolezze umane e sulla mancanza di formazione specifica.

La campagna UNC6040: dettagli e organizzazioni colpite

Secondo le fonti investigative e i report di agenzie di cyber-sicurezza, la campagna UNC6040 ha colpito almeno una ventina di organizzazioni a livello mondiale, di cui alcune, secondo fonti attendibili, anche radicate in Italia.

I dettagli più significativi:

* L’obiettivo delle operazioni sono aziende che utilizzano Salesforce come piattaforma principale per la gestione di dati, relazioni commerciali e attività con i clienti. * Le aziende più esposte risultano essere quelle che non hanno implementato un sistema di aggiornamento e monitoraggio degli standard di sicurezza cloud. * L’esfiltrazione di dati ha avuto successo solo in alcuni casi, ma l’impatto reputazionale e operativo si è comunque fatto sentire anche su altri fronti.

Le indagini sono coordinate tra le forze dell’ordine italiane e organismi di cybersecurity internazionale, nella speranza di individuare l’origine delle infrastrutture di comando e controllo utilizzate dai criminali.

Modalità di esfiltrazione dei dati e impatto sulle aziende

Il furto dati aziende si è concretizzato in modi differenti, adattandosi alla tipologia dell’obiettivo e alla configurazione della piattaforma Salesforce utilizzata.

Generalmente, una volta ottenuto l’accesso tramite l’app modificata, gli hacker:

1. Raccolgono le credenziali di accesso degli utenti compromessi. 2. Accedono ai dati aziendali contenuti nel cloud Salesforce, compresi dati sensibili su clienti, fornitori, pipeline commerciali e documentazione interna. 3. Utilizzano canali criptati per inviare regolarmente i dati verso server localizzati in Paesi spesso fuori dalla giurisdizione europea. 4. Nei casi peggiori, modificano le impostazioni di sicurezza su account privilegiati, consentendo l’accesso prolungato anche dopo che l’attacco è stato scoperto.

Gli effetti per le organizzazioni colpite vanno dal danno economico diretto alla perdita di vantaggio competitivo, passando per implicazioni legali dovute alla violazione delle normative sulla protezione dei dati (GDPR, Privacy Compliance), fino al grave danno reputazionale.

La risposta di Salesforce e lo stato della piattaforma

In seguito alla diffusione delle prime notizie sugli attacchi, Salesforce ha emesso una dichiarazione ufficiale sottolineando l’assenza di vulnerabilità nella propria piattaforma. Secondo la società, la responsabilità dell’attacco non risiede in falle tecniche interne, ma nell’utilizzo malizioso di una versione contraffatta dell’applicazione destinata agli utenti finali.

Gli esperti di sicurezza informatica intervistati rimarcano che, effettivamente, il problema scaturisce dalla mancanza di adeguati controlli all’interno delle aziende e dalla sempre maggiore sofisticazione delle tecniche di ingegneria sociale utilizzate dagli hacker.

Nonostante ciò, Salesforce ha rafforzato la comunicazione verso i propri clienti, fornendo nuove linee guida e strumenti di verifica dell’autenticità delle applicazioni installate sui dispositivi aziendali.

Protezione e prevenzione: best practice per la sicurezza dei dati

Alla luce di questi attacchi, diventa fondamentale adottare una strategia di sicurezza che consideri non solo le difese tecniche ma anche l’aspetto umano. Di seguito alcune best practice raccomandate dagli esperti:

* Formazione continua dei dipendenti sulle minacce informatiche e sulle tecniche di phishing vocale. * Verifica sistematica dell’origine e dell’autenticità delle applicazioni prima dell’installazione su dispositivi aziendali. * Implementazione di soluzioni di Mobile Device Management (MDM) in grado di bloccare app non autorizzate o manipolate. * Monitoraggio costante degli accessi e dei comportamenti anomali su tutte le piattaforme cloud. * Aggiornamento frequente delle policy di sicurezza, adeguandole alle più recenti minacce informatiche.

Queste azioni, unite a una collaborazione strutturata tra i dipartimenti IT e le figure apicali dell’azienda, possono ridurre significativamente la superficie di attacco e il rischio di esfiltrazione dati Salesforce.

Implicazioni per il lavoro e le aziende italiane

Nel contesto lavorativo italiano, gli attacchi come quello condotto tramite la campagna UNC6040 dimostrano quanto sia fondamentale integrare la sicurezza dati aziende come elemento chiave della digital transformation. Purtroppo, molte PMI e anche alcune grandi imprese soffrono di un ritardo nell’adozione di pratiche di sicurezza adeguate.

I punti critici riscontrati spesso sono:

* Sottovalutazione delle minacce legate all’ingegneria sociale * Implementazione inadeguata di controlli tecnici sugli accessi e sulle applicazioni * Mancanza di investimenti mirati in formazione e strumenti di difesa evoluti

Proprio per la natura altamente sensibile dei dati trattati tramite Salesforce – clienti, strategie, pipeline commerciali – dovrebbe essere una priorità assoluta predisporre sistemi di protezioni dati cloud e difendersi efficacemente da eventuali _attacchi hacker aziende_.

Sintesi e prospettive future

L’attacco tramite app Salesforce modificata orchestrato dalla campagna UNC6040 rappresenta un monito per tutte le aziende italiane e internazionali: la sicurezza informatica non può più essere delegata alla sola tecnologia, ma deve tradursi in una cultura aziendale condivisa e diffusa.

Le aziende dovranno:

* Investire in sistemi avanzati di rilevamento delle minacce. * Formare attivamente il personale per riconoscere i segnali di un attacco. * Stringere collaborazioni con organismi nazionali e internazionali di cybersecurity per accedere a informazioni e pratiche di difesa aggiornate. * Rimanere aggiornate sulle evoluzioni delle minacce informatiche e adattare costantemente i propri processi.

In conclusione, la vicenda Salesforce pone l’accento sull’urgenza di promuovere un approccio moderno, integrato e multidisciplinare alla sicurezza dati aziende. Solo così sarà possibile limitare i danni, rispettare le normative e preservare la competitività in un mercato sempre più esposto ai rischi digitali.

Pubblicato il: 5 giugno 2025 alle ore 16:20