{/* Extracted from Header.astro - Use appropriate classes/styles if animations needed */}

Tredicesima 2025: 52,5 miliardi nelle tasche degli italiani, ma solo il 50% li spenderà per i regali di Natale

Analisi dettagliata su come italiani e italiane utilizzano la tredicesima: tra regali, risparmio e necessità improrogabili

Tredicesima 2025: 52,5 miliardi nelle tasche degli italiani, ma solo il 50% li spenderà per i regali di Natale

Indice dei paragrafi

* La tredicesima: significato e origine * Chi riceve la tredicesima nel 2025 * L’ammontare complessivo per i lavoratori e pensionati * Come viene spesa la tredicesima dagli italiani * Regali di Natale: solo uno su due impiega la tredicesima * Risparmio e investimento: la scelta prudente del 31% * Bollette, debiti e necessità: il 20% destina qui la tredicesima * I saldi di gennaio: il 27% attende le occasioni * Motivazioni dietro le scelte di spesa degli italiani * Differenze di spesa tra generazioni e territori * Il ruolo della tredicesima nell’economia natalizia * Consigli su cosa fare con la tredicesima * Sintesi finale e prospettive future

La tredicesima: significato e origine

La tredicesima mensilità nasce storicamente come una forma di premio o gratifica natalizia concessa ai lavoratori e successivamente estesa anche ai pensionati. Introdotta in Italia nel secondo dopoguerra, oggi rappresenta un diritto acquisito e consolidato. Questa somma aggiuntiva alla normale retribuzione mensile arriva generalmente nella seconda metà di dicembre e costituisce uno strumento importante sia per la capacità di spesa delle famiglie sia per il rilancio dei consumi.

Tradizionalmente, la tredicesima serviva a sostenere le spese straordinarie tipiche delle festività natalizie, come l’acquisto di regali, prodotti alimentari per i cenoni, viaggi e piccole ristrutturazioni domestiche. Negli anni, però, la destinazione di questa liquidità è cambiata, riflettendo l’evoluzione dei comportamenti di consumo e delle esigenze delle famiglie italiane.

Chi riceve la tredicesima nel 2025

Per l’anno 2025, la platea di beneficiari della tredicesima in Italia è composta da circa 36 milioni di persone. Nel dettaglio, si tratta di lavoratori dipendenti, privati e pubblici, oltre ai pensionati che ricevono tale mensilità direttamente attraverso l’ente previdenziale di riferimento (ad esempio, INPS).

Le categorie principali coinvolte sono quindi:

* Lavoratori dipendenti del settore privato (industria, commercio, servizi) * Lavoratori dipendenti del settore pubblico (scuola, sanità, amministrazioni statali) * Pensionati di qualsiasi categoria

Questa distribuzione così ampia fa sì che la tredicesima abbia un impatto trasversale sull’intero tessuto sociale ed economico italiano.

L’ammontare complessivo per i lavoratori e pensionati

Nel 2025, il totale delle somme versate a titolo di tredicesima ammonterà a circa 52,5 miliardi di euro, con un incremento di 1,2 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo aumento può essere attribuito sia a un lieve aumento dell’occupazione sia ai meccanismi di indicizzazione e adeguamento delle pensioni.

Si tratta di una cifra considerevole, che viene percepita in un unico periodo dell’anno e che può condizionare profondamente i comportamenti di spesa degli italiani. Rispetto ad altri Paesi europei, l’incidenza della tredicesima è particolarmente forte in Italia perché rappresenta una sorta di "bonus" atteso che si va ad aggiungere alle altre forme di sostegno al reddito.

Come viene spesa la tredicesima dagli italiani

Le modalità di impiego della tredicesima da parte degli italiani sono oggetto di attenta analisi da parte di economisti, osservatori sociali e istituti di ricerca. Quest’anno, secondo i dati raccolti, solo il 50% della popolazione intende utilizzare questa somma per l’acquisto di regali di Natale. Il restante 50% preferisce destinarla ad altri scopi, tra cui il risparmio (31%), il pagamento di bollette e debiti (20%) e l’acquisto durante i saldi di gennaio (27%).

La tredicesima 2025 si rivela, ancora una volta, come una risorsa importante, ma appare evidente un crescente orientamento verso la cautela e la pianificazione rispetto al passato. Queste scelte riflettono il mutamento delle priorità e la maggiore attenzione ai temi della sostenibilità finanziaria personale e familiare.

Regali di Natale: solo uno su due impiega la tredicesima

L’associazione tra tredicesima e regali di Natale rimane salda nell’immaginario collettivo italiano, ma i dati di quest’anno segnalano una leggera flessione. Solo il 50% degli italiani intervistati destinerà la tredicesima ai regali natalizi. Le ragioni sono molteplici:

* Maggiore attenzione alle spese * Crisi economica o percezione di insicurezza futura * Incremento nei prezzi dei beni di consumo * Tendenza a ridurre il numero di regali o a scegliere regali utili

Anche il commercio tradizionale risente di questa scelta, con una concentrazione degli acquisti nei segmenti legati all’infanzia, agli alimentari di qualità e ai prodotti tecnologici. Tuttavia, la metà degli italiani cerca sempre di associare la tredicesima al clima di festa, mantenendo viva la tradizione degli acquisti natalizi, anche se in forma più contenuta rispetto al passato.

Risparmio e investimento: la scelta prudente del 31%

Una fetta significativa dei beneficiari – il 31% – sceglie di mettere da parte la propria tredicesima, destinandola a risparmi o piccoli investimenti. Questo dato indica una tendenza crescente verso la prudenza e la ricerca di sicurezza finanziaria, alimentata dal contesto economico internazionale e dalle incertezze sul futuro.

Mettere da parte la tredicesima può significare:

* Alimentare un conto di risparmio o un deposito vincolato * Investire in prodotti finanziari a basso rischio (libretti postali, buoni fruttiferi, fondi comuni) * Costituire un piccolo fondo per le emergenze personali o familiari

Questa scelta è più frequente tra i giovani lavoratori e tra coloro che hanno già avuto esperienze negative legate a difficoltà economiche, dimostrando quanto sia importante l’educazione finanziaria e la consapevolezza nella gestione del proprio patrimonio.

Bollette, debiti e necessità: il 20% destina qui la tredicesima

Il 20% degli italiani utilizzerà la tredicesima per far fronte a spese obbligatorie: tra queste spiccano in particolare il pagamento di bollette, rate di mutuo o prestiti personali e debiti pregressi. Questa destinazione riflette la difficoltà di numerose famiglie a far quadrare i conti durante l’anno e sottolinea l’importanza della tredicesima come strumento di "sollievo momentaneo" alle tensioni finanziarie ricorrenti.

Non bisogna dimenticare, infatti, che il peso delle utenze domestiche, l’aumento dei costi energetici e i canoni di affitto spesso costituiscono le voci di spesa più rilevanti per il bilancio familiare. Utilizzare la tredicesima significa, per molti, riuscire ad uscire da una situazione di arretrato o evitare provvedimenti più gravi (ad esempio, ingiunzioni di pagamento).

I saldi di gennaio: il 27% attende le occasioni

Un altro dato significativo emerso riguarda il 27% dei beneficiari che decide di posticipare gli acquisti al periodo dei saldi invernali, generalmente a gennaio. Le ragioni di questa attesa sono chiare:

* Possibilità di ottenere sconti consistenti * Più tempo per scegliere prodotti di qualità * Opportunità di pianificare con calma le spese

Questa tendenza coinvolge soprattutto i consumatori più attenti al risparmio, che preferiscono concentrare gli acquisti nei settori dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori per la casa nei giorni immediatamente successivi alle festività. In alcuni casi, la tredicesima può contribuire anche alla programmazione di piccoli viaggi, soprattutto in Italia, approfittando delle offerte fuori stagione.

Motivazioni dietro le scelte di spesa degli italiani

La distribuzione delle scelte di impiego della tredicesima è fortemente influenzata da fattori sia economici che psicologici. Negli ultimi anni si è assistito a:

* Un aumento della precarietà lavorativa * Una maggiore attenzione alla gestione del budget familiare * Crescente propensione al risparmio e all’investimento * Necessità urgenti legate a spese sanitarie, familiari e scolastiche

In un contesto di incertezza, la prudenza pare essere la parola d’ordine. Tuttavia, il valore simbolico della tredicesima continua a rappresentare un momento di "respiro finanziario" per molte famiglie, soprattutto in vista delle spese straordinarie quali tasse e imposte (IMU, TARI) che spesso si concentrano tra fine anno e i primi mesi di quello nuovo.

Differenze di spesa tra generazioni e territori

L’utilizzo della tredicesima in Italia non è uniforme: si registrano differenze marcate tra Nord, Centro e Sud e tra diverse generazioni. Nei grandi centri urbani, la tendenza al risparmio prevale leggermente, mentre nelle aree rurali e nel Mezzogiorno il ricorso alla tredicesima per far fronte a spese immediate è più diffuso.

Quanto alle fasce d’età:

* I giovani lavoratori e le famiglie con figli tendono a destinare una quota maggiore ai regali di Natale * Gli over 55 sono più propensi al risparmio e a utilizzare la tredicesima per il pagamento di utenze e assicurazioni * I pensionati privilegiano investimenti prudenti e acquisti essenziali

Queste differenze riflettono la complessità della società italiana e l’impatto delle dinamiche socio-economiche locali sulle abitudini di consumo.

Il ruolo della tredicesima nell’economia natalizia

Dal punto di vista macroeconomico, la distribuzione della tredicesima rappresenta un momento cruciale per l’economia italiana. Negozi, catene retail, mercatini temporanei e vendite online programmare appositamente offerte e sconti per intercettare la liquidità disponibile.

Le statistiche sulla tredicesima 2025 mostrano che, pur in un clima di maggiore attenzione, la capacità di spesa straordinaria rappresenta un fattore fondamentale per il sostegno del commercio e dei servizi. La fetta destinata ai regali di Natale, che ammonta comunque a circa 26 miliardi di euro, mantiene elevata la domanda e fa girare l’economia, in particolare nei settori moda, tecnologia, alimentare di qualità e giocattoli.

Non meno rilevante è l’impatto indiretto sull’occupazione temporanea e sui servizi collegati: dal trasporto alla logistica, dall’allestimento degli eventi ai settori culturali e turistici.

Consigli su cosa fare con la tredicesima

Alla luce delle tendenze emerse, la domanda "cosa fare con la tredicesima" appare più che mai attuale. Gli esperti suggeriscono alcune pratiche utili per gestire al meglio la somma ricevuta:

1. Stilare un bilancio: valutare con attenzione entrate e uscite, pianificando l’utilizzo della tredicesima in base alle priorità personali e familiari. 2. Destinare una quota al risparmio: anche una piccola parte, se messa da parte, può alleggerire il peso delle spese impreviste. 3. Spese necessarie prima degli extra: dare precedenza a debiti, utenze e rate. 4. Approfittare delle offerte: per i regali e acquisti post-natalizi scegliere periodi favorevoli (es. saldi di gennaio, sconti online). 5. Evitare acquisti impulsivi: valutare con razionalità le spese, privilegiando la qualità e l’utilità dei prodotti acquistati. 6. Attenzione alla sicurezza: se si investe la tredicesima, affidarsi sempre a operatori certificati e prodotti trasparenti.

Queste semplici regole sono particolarmente importanti in un contesto economico ancora incerto come quello attuale e possono contribuire a migliorare la salute finanziaria delle famiglie italiane.

Sintesi finale e prospettive future

In conclusione, la tredicesima 2025 rappresenta uno strumento ancora fondamentale per il benessere economico delle famiglie italiane. Se da un lato continua ad alimentare i tradizionali consumi natalizi, dall’altro evidenzia una crescente maturità nella gestione delle risorse, favorendo scelte più prudenti e attente a bisogni reali.

Il contesto nazionale ed europeo, caratterizzato da incertezze e cambiamenti rapidi, suggerisce che anche in futuro la tredicesima continuerà ad essere impiegata in modo sempre più differenziato: non solo per i regali, ma anche come ancora di salvezza per le numerose esigenze quotidiane e, forse, come leva per rilanciare la cultura del risparmio degli italiani.

Pubblicato il: 17 dicembre 2025 alle ore 08:41