{/* Extracted from Header.astro - Use appropriate classes/styles if animations needed */}

Intelligenza Artificiale e Lavoro: Nuovi Orizzonti di Collaborazione Uomo-Macchina secondo Giuseppe Perrone (EY)

Verso un mercato del lavoro trasformato: tra innovazione, competenze future e sperimentazione concreta nei cantieri italiani. Il punto da Digithon 2025.

Intelligenza Artificiale e Lavoro: Nuovi Orizzonti di Collaborazione Uomo-Macchina secondo Giuseppe Perrone (EY)

La recente maratona digitale Digithon 2025 a Bisceglie ha ospitato, tra i protagonisti, l’intervento di Giuseppe Perrone, leader EY in tema di innovazione e digitalizzazione. Al centro del suo discorso, il rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro: una relazione tutto fuorché di conflitto, secondo Perrone, ma piuttosto di crescita e trasformazione. Attraverso una panoramica ampia e aggiornata, l'articolo approfondisce il futuro della collaborazione uomo-macchina, il ruolo delle nuove competenze, l'impatto sull'occupazione e le sperimentazioni concrete nei cantieri italiani.

Indice dei paragrafi

1. L'intervento di Giuseppe Perrone a Digithon 2025 2. Intelligenza artificiale e lavoro: sfatare il mito della perdita occupazionale 3. Collaborazione uomo-macchina: la nuova normalità 4. Competenze future: come cambierà il mercato del lavoro 5. La riduzione dei lavori manuali ad alto rischio 6. EY e la sperimentazione dell’umanoide in cantiere 7. I nuovi mestieri della digitalizzazione 8. Implicazioni sociali e opportunità per l’Italia 9. La sfida della formazione: risposte per lavoratori e aziende 10. Sintesi e prospettive per il futuro dell’innovazione nel lavoro

1. L'intervento di Giuseppe Perrone a Digithon 2025

Nel contesto vibrante della maratona digitale Digithon 2025, uno degli appuntamenti più attesi dagli addetti ai lavori e dagli appassionati di innovazione in Italia, Giuseppe Perrone di EY ha gettato lo sguardo oltre i soliti scenari apocalittici spesso associati all'intelligenza artificiale (IA). In diretta da Bisceglie, Perrone ha affrontato senza esitazioni il tema dell’impatto di *intelligenza artificiale e lavoro*, tracciando una rotta che parla di trasformazione anziché di distruzione. Il suo intervento si è fatto portavoce di una visione pragmatica, centrata sull’importanza della collaborazione uomo-macchina e sulla necessità di sviluppare competenze future lavoro adattandosi a un mercato sempre più digitalizzato.

2. Intelligenza artificiale e lavoro: sfatare il mito della perdita occupazionale

Uno dei punti chiave sottolineati da Perrone è stato il superamento dell’idea che l’*IA costringa alla perdita di posti di lavoro*. Secondo il dirigente EY, il panorama non mostra una decrescita occupazionale legata direttamente all’avanzare dell'intelligenza artificiale. Al contrario, molte ricerche economiche — corroborate dall’esperienza internazionale — suggeriscono una riorganizzazione delle mansioni e la crescita di occupazione e AI nei contesti dove tecnologia e innovazione vengono governate dal capitale umano. Perrone ha argomentato che il lavoro non scomparirà, ma cambierà radicalmente natura, e la domanda di nuovi mestieri digitalizzazione crescerà.

3. Collaborazione uomo-macchina: la nuova normalità

Uno degli aspetti centrali dell’intervento di Perrone è l'importanza sempre più marcata della _collaborazione uomo macchina_. Lo scenario che si profila nei prossimi anni non è quello, spesso temuto, del lavoratore sostituito dal robot, ma una sinergia crescente tra capacità umane e potenzialità offerte dalla tecnologia. "Non ci sarà una guerra di sostituzione, ma una transizione verso una collaborazione virtuosa, in cui le macchine eseguono compiti ripetitivi o pericolosi, lasciando agli esseri umani le attività a maggior valore aggiunto", ha ribadito il dirigente EY. In questa direzione, la collaborazione uomo-macchina si afferma come paradigma essenziale anche per la sicurezza e la qualità della produzione.

4. Competenze future: come cambierà il mercato del lavoro

Parlando di _competenze future lavoro_, Perrone ha insistito sull’urgenza di un’azione coordinata tra pubblico, privato e istituzioni formative. Il mercato del lavoro apparirà sempre più segmentato tra chi saprà padroneggiare le nuove tecnologie e chi rischia di non essere aggiornato. Le imprese, secondo EY, dovranno investire massicciamente nella formazione continua per evitare il mismatch tra domanda e offerta e per valorizzare anche lavoratori oggi attivi in settori più tradizionali. Competenze digitali, capacità di interfacciarsi con la robotica, spirito critico e problem solving saranno le direttrici del lavoro di domani, insieme alla capacità di integrarsi con sistemi intelligenti e robotizzati.

5. La riduzione dei lavori manuali ad alto rischio

Tra i benefici tangibili dell’introduzione dell’IA e della robotica nei luoghi di lavoro indicati da Perrone, risalta la riduzione dei lavori manuali rischio IA_. In particolare nei settori dell’edilizia, dell’industria pesante e della logistica si registrano già oggi significativi passi avanti: lavori pericolosi, usuranti o ripetitivi vengono sempre più spesso affidati a macchine o _umanoidi in cantiere progettati per adempiere ai task più rischiosi. Questa transizione consente di ridurre incidenti, tassi di assenteismo per malattie professionali e, complessivamente, di innalzare il livello di sicurezza nei cantieri. Perrone segnala come, in questo senso, la robotica sia un alleato imprescindibile e non un antagonista dell’occupazione.

6. EY e la sperimentazione dell’umanoide in cantiere

Tra le testimonianze più concrete emerse dall’intervento a Digithon 2025, spicca l’esperienza di EY nello sviluppo e nella sperimentazione di un robot umanoide in cantiere_. La società sta infatti collaborando con imprese del settore edile per testare soluzioni avanzate di robotica in cantiere, in cui il robot lavora fianco a fianco agli operai. Questa sperimentazione reale va nella direzione indicata da Perrone, ovvero una _integrazione non intrusiva della tecnologia nelle dinamiche di lavoro quotidiane, in modo che le macchine supportino i lavoratori nelle mansioni più pericolose o ripetitive. Si apre, così, la strada a nuove forme di professionalità: operatori in grado di gestire, programmare e manutenere robot, supervisionare processi automatizzati e garantire standard elevati di sicurezza.

7. I nuovi mestieri della digitalizzazione

Nei cantieri e non solo, stanno emergendo nuovi mestieri digitalizzazione_: dai tecnici specializzati in robotica collaborativa agli analisti di dati applicati alla gestione dei processi produttivi, dai progettisti di sistemi AI alle figure ibride capaci di interfacciarsi tanto con gli operai quanto con le macchine. La _innovazione lavoro Italia passa allora attraverso la capacità del sistema formativo di rispondere a queste nuove esigenze: istituti tecnici superiori, ITS, corsi universitari e formazione aziendale sono solo alcuni dei percorsi chiamati a evolversi, con curricula sempre più orientati verso la risoluzione di problemi complessi attraverso la tecnologia.

8. Implicazioni sociali e opportunità per l’Italia

La rivoluzione digitale offre importanti opportunità anche sul piano sociale. L’intelligenza artificiale, se gestita in modo inclusivo, può favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di categorie finora escluse o marginalizzate, permettendo ad esempio a persone con disabilità di svolgere ruoli strategici grazie a strumenti dedicati. Non solo: la maggiore automazione all’interno delle imprese può sostenere la competitività del sistema paese sui mercati globali, promuovendo occupazione in settori ad alta tecnologia e generando un circolo virtuoso di innovazione. Tuttavia, Perrone invita alla prudenza: "La transizione dovrà essere equa, senza lasciare indietro nessuno."

9. La sfida della formazione: risposte per lavoratori e aziende

Affinché le promesse di occupazione e AI si traducano in realtà, sarà fondamentale un rafforzamento massiccio delle politiche di formazione e _reskilling_, sia per i giovani che per la forza lavoro attiva. Ciò richiede, secondo quanto suggerito da EY, una collaborazione stretta tra aziende, enti pubblici, associazioni di categoria e sindacati, per costruire percorsi formativi modulari e flessibili, adattabili alle specificità di ogni settore. Anche la cultura aziendale dovrà aprirsi all’innovazione, premiando la curiosità, la sperimentazione e la capacità di lavorare in team interdisciplinari uomo-macchina.

Formazione: un ruolo centrale per la transizione

Non meno importante sarà dotare gli insegnanti, i formatori e le strutture educative di strumenti all’avanguardia, in modo che possano trasmettere non solo competenze tecniche, ma anche soft skills indispensabili per il mondo che cambia. Solo un sistema educativo dinamico e aggiornato potrà rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato in rapida trasformazione.

10. Sintesi e prospettive per il futuro dell’innovazione nel lavoro

In conclusione, l’intervento di Giuseppe Perrone (EY) a Digithon 2025 ha ribadito l’approccio positivo e costruttivo che il paese deve adottare di fronte alla sfida della digitalizzazione. Nessun allarme occupazionale, ma una transizione da accompagnare con attenzione e strumenti adeguati. La collaborazione uomo macchina sta già portando risultati concreti sul terreno, come testimonia la sperimentazione EY dell’umanoide in cantiere, e la formazione rappresenta il motore essenziale della nuova rivoluzione industriale.

In sintesi:

* L’intelligenza artificiale non elimina posti di lavoro, ma li trasforma evolvendoli; * Nuove competenze e nuovi mestieri digitali si affermano come imperativi strategici; * L’Italia ha l’opportunità di guidare il cambiamento se saprà investire su formazione e inclusione; * La collaborazione virtuosa tra uomo e macchina è già realtà, non più soltanto prospettiva futura.

Guardare avanti significa dunque investire oggi sulle persone, sulla cultura innovativa e sul rafforzamento di strumenti che rendano la tecnologia una forza alleata, capace di generare valore, occupazione e benessere collettivo.

L'articolo attribuisce centralità alla riflessione emersa da Digithon 2025 di Bisceglie sulla relazione tra intelligenza artificiale e lavoro, sottolineando il ruolo della collaborazione uomo-macchina, l'urgenza delle nuove competenze e le positive ricadute della sperimentazione robotica nei cantieri italiani.

Pubblicato il: 14 settembre 2025 alle ore 04:04