Il 69° Congresso degli Ingegneri affronta le sfide dell’Intelligenza Artificiale e del Correttivo al Codice dei Contratti
Indice dei contenuti
* Introduzione: un congresso al passo con l’innovazione * Il Teatro delle Muse di Ancona: cornice di un confronto nazionale * L’Intelligenza Artificiale in ingegneria: opportunità e rischi * I tre livelli di normazione dell’Intelligenza Artificiale * Il ruolo imprescindibile del professionista nell’era dei dati * Il Correttivo al Codice dei Contratti: novità e impatti * Equo compenso e centralità del progetto * Conclusioni: le nuove sfide per gli ingegneri italiani
Introduzione: un congresso al passo con l’innovazione
Il 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia si è svolto ad Ancona, presso il prestigioso _Teatro delle Muse_, ponendo al centro del dibattito nazionale due tra i temi più attuali e cruciali per la professione: l’Intelligenza Artificiale in ingegneria e il Correttivo al Codice dei Contratti.
L’evento ha visto la partecipazione di relatori di spicco e la conduzione esperta di Manuela Moreno e Gianluca Semprini, che hanno guidato con maestria un confronto fra visioni, esperienze e soluzioni innovative. L’obiettivo: offrire una panoramica aggiornata sui cambiamenti normativi e tecnologici, esplorando sfide e responsabilità che attendono i professionisti.
Il Teatro delle Muse di Ancona: cornice di un confronto nazionale
Luogo simbolo della cultura cittadina e nazionale, il Teatro delle Muse di Ancona ha accolto i delegati degli Ordini degli Ingegneri da tutta Italia, configurandosi come uno spazio ideale per la riflessione e il dialogo sui grandi temi del settore.
L’importanza dell’aggiornamento e della formazione costante è stata sottolineata sin dall’apertura dei lavori, favorendo un clima di confronto costruttivo e pragmatico. Gli interventi hanno spaziato dall’analisi della normazione dell’Intelligenza Artificiale ai dettagli tecnici relativi all’aggiornamento Codice contratti 2025.
Questo congresso non solo ha funto da momento di bilancio sulle trasformazioni già in atto, ma ha anche permesso ai partecipanti di approfondire le responsabilità crescenti che le nuove tecnologie impongono agli ingegneri, sia sotto il profilo deontologico che normativo.
L’Intelligenza Artificiale in ingegneria: opportunità e rischi
Uno dei tavoli di approfondimento più seguiti è stato quello dedicato all’Intelligenza Artificiale ingegneria. Argomento vasto e complesso, in grado di rivoluzionare la disciplina in ogni sua declinazione, dalla progettazione all’implementazione delle opere pubbliche e private.
Nel suo intervento, il professor Emanuele Frontoni ha evidenziato come i rischi principali legati all’introduzione massiccia dell’Intelligenza Artificiale derivino soprattutto dall’_inconsapevolezza_ delle generazioni meno avvezze alle tecnologie digitali. In un contesto caratterizzato da rapida evoluzione degli strumenti, diventa fondamentale sviluppare competenze specifiche e garantire una formazione puntuale a tutti i livelli.
L’impatto AI sui contratti pubblici è stato al centro del dibattito, con particolare attenzione alle implicazioni in termini di rischio e responsabilità professionale. L’utilizzo di sistemi automatizzati e algoritmi in grado di analizzare grandi quantità di dati pone infatti nuovi interrogativi circa la validità delle decisioni assunte e la tracciabilità dei processi.
Punti chiave emersi sul tema AI:
* Necessità di formazione specifica per i professionisti * Gestione consapevole degli strumenti digitali * Centralità del ruolo umano nel controllo e nella verifica * Identificazione dei rischi e promozione della sicurezza * Responsabilità legale e assicurativa nell’uso dell’AI
I tre livelli di normazione dell’Intelligenza Artificiale
Il professor Nicola Colacino, esperto di diritto e nuove tecnologie, ha delineato con rigore i tre livelli fondamentali di normazione dell’AI, evidenziando come la regolamentazione sia una delle grandi sfide del nostro tempo.
Questa impostazione risponde all’esigenza di:
1. Adattare le normative europee (ad esempio con l’AI Act) alle realtà locali; 2. Promuovere leggi e regolamenti nazionali specifici per l’Italia; 3. Definire linee guida e protocolli per i diversi settori dell’ingegneria, in base alle peculiarità di ciascun ambito di applicazione.
Spicca la necessità di normazione AI in Italia, tema cardine per garantire un uso responsabile delle nuove tecnologie. Solo attraverso una regolamentazione multilivello e aggiornata si può sperare di mitigare i possibili rischi e massimizzare i vantaggi dell’adozione dell’AI in ingegneria.
L’armonizzazione normativa: una sfida strategica
L’armonizzazione tra le diverse fonti normative, dalla direttiva europea alla regolamentazione italiana, rappresenta uno degli snodi strategici per il settore. Gli ingegneri sono dunque chiamati a una costante attenzione alle evoluzioni legislative, con la consapevolezza che la disciplina dell’intelligenza artificiale è destinata a cambiare rapidamente nei prossimi anni.
Il ruolo imprescindibile del professionista nell’era dei dati
Uno degli aspetti maggiormente dibattuti in questa edizione del congresso riguarda la posizione centrale del professionista nella mediazione tra dati e AI.
In quest’ottica, si rafforza il tema della responsabilità professionale ingegneri. Ogni scelta supportata da strumenti AI deve essere validata, compresa e, dove necessario, contestata dall’ingegnere, che conserva il ruolo di garante del processo e della qualità progettuale.
L’introduzione di tecniche avanzate di analisi dati in ambito ingegneristico, specie nella valutazione di appalti, nella progettazione di infrastrutture e nella pianificazione urbana, esige che la supervisione del professionista resti sempre centrale.
Competenze digitali e formazione continua
Diventa fondamentale promuovere una formazione continua per gli ingegneri, che consenta non solo di padroneggiare gli strumenti ma anche di comprenderne i limiti e le potenzialità. I dati gestiti dalle intelligenze artificiali – ha sottolineato Fiore – devono passare attraverso il filtro critico, etico e tecnico del professionista, a garanzia della collettività.
Il Correttivo al Codice dei Contratti: novità e impatti
L’approvazione e l’implementazione del Correttivo Codice contratti rappresenta una delle più recenti e rilevanti novità per il comparto ingegneristico italiano. Nel corso della sessione dedicata, numerosi relatori hanno analizzato i punti di forza e le criticità dell’aggiornamento Codice contratti 2025, sottolineando l’importanza dell’adeguamento della normativa rispetto alle mutate condizioni del mercato e della società.
Gianluca Rovelli ha posto l’accento sull’_impatto positivo del correttivo sull’equo compenso_, affermando che si tratta di un passo fondamentale per garantire rapporti più equi e trasparenti tra committenza pubblica, privata e professionisti.
Tra le principali innovazioni introdotte si segnalano:
* Adeguamento dei parametri per la determinazione del compenso degli ingegneri; * Maggiore tutela contro il dumping professionale; * Rafforzamento dei meccanismi di trasparenza e accountability; * Potenziamento dei controlli sulla qualità dei progetti e dei servizi.
Queste misure mirano non solo a valorizzare la competenza tecnica, ma anche a consolidare la centralità del progetto e del professionista nei processi decisionali pubblici.
Criticità e prospettive
Non sono mancati i rilievi critici e le riflessioni sulle difficoltà di implementazione delle nuove regole. L’applicazione del correttivo richiederà un impegno straordinario, sia in termini di formazione dei professionisti che di collaborazione con le stazioni appaltanti pubbliche e private.
Equo compenso e centralità del progetto
Il principio dell’equo compenso ingegneri è stato oggetto di un acceso confronto tra i delegati. Secondo Arturo Cancrini, è fondamentale** mettere al centro il progetto e il professionista come garanzia di qualità delle opere e trasparenza verso tutti gli stakeholder.
Nel nuovo scenario delineato dal correttivo, valorizzare la figura dell’ingegnere significa anche difenderne l’autonomia professionale, la responsabilità e la dignità, contrastando dinamiche di svalutazione della prestazione intellettuale. In altri termini, attribuire al progetto ingegneristico il giusto peso economico e sociale costituisce una tutela non solo per il tecnico, ma anche per l’interesse pubblico.
Punti di attenzione sull’equo compenso:
* Definizione di parametri congrui e aggiornati; * Meccanismi di controllo e sanzione per i casi di abuso; * Promozione di una cultura della qualità e della legalità; * Iniziative formative volte al rafforzamento della consapevolezza dei diritti e dei doveri dei professionisti.
Un’adeguata valorizzazione del compenso professionale si riflette sulla qualità progettuale, sulla sicurezza delle opere e sulla trasparenza del mercato, risultando in una più alta tutela per i cittadini.
Conclusioni: le nuove sfide per gli ingegneri italiani
Il 69° Congresso degli Ingegneri d’Italia ha rappresentato un momento di sintesi e proiezione verso il futuro per tutta la comunità professionale. Il dibattito su Intelligenza Artificiale, Correttivo Codice contratti ed equo compenso pone le basi per un rinnovato impegno degli ingegneri, chiamati a coniugare tradizione e innovazione in un contesto profondamente mutato.
Tre i messaggi chiave emersi:
1. L’aggiornamento normativo è indispensabile per stare al passo con l’innovazione tecnologica e digitale. 2. La responsabilità professionale dell’ingegnere, specie nella gestione dei dati e degli strumenti AI, resta centrale. 3. La valorizzazione della figura del professionista e la difesa dell’equo compenso costituiscono le fondamenta su cui costruire la credibilità, la sostenibilità e la qualità del settore.
Infine, lo scenario delineato presso il Teatro delle Muse di Ancona è quello di una categoria sempre più consapevole, aperta al cambiamento e pronta ad accogliere le sfide del domani. L’attenzione posta alla normazione AI in Italia e all’impatto AI sui contratti pubblici testimonia lo spirito di servizio e la volontà di garantire sicurezza, efficacia e innovazione nell’interesse della collettività.
La strada tracciata dal 69° Congresso è impegnativa ma necessaria: solo attraverso l’impegno continuo di tutti gli attori sarà possibile assicurare qualità, trasparenza e legalità nel mondo dell’ingegneria italiana.