Introduzione
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) è tornata nuovamente a sottolineare l’importanza della separazione tra chi progetta un’opera pubblica e chi ne verifica la progettazione nell’ambito degli appalti pubblici. Con il Comunicato del Presidente approvato il 30 aprile 2025, l’Anac chiarisce che affidare la verifica della progettazione agli stessi soggetti che hanno curato o partecipato alla redazione del progetto rappresenta un grave conflitto di interessi appalti, nonché una violazione dei principi di imparzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa.
Il comunicato 2025 dell’Anac: quadro generale
Il nuovo Anac comunicato 2025 si inserisce in un contesto di aggiornamento costante delle regole e delle best practice per la gestione degli appalti pubblici in Italia. Ogni anno, l’Autorità emana comunicati, linee guida e pareri per le stazioni appaltanti al fine di rafforzare la lotta all’illegalità e garantire il corretto utilizzo delle risorse pubbliche destinati alla progettazione opere pubbliche. Il comunicato del 30 aprile 2025 fornisce indicazioni precise sull’affidamento dei servizi di verifica della progettazione, obbligando le stazioni appaltanti a escludere, tramite apposita clausola nei bandi di gara, tutti i soggetti che abbiano partecipato in qualsiasi modo alle attività di progettazione dell’opera.
Cosa si intende per "verifica della progettazione"
Nel settore della realizzazione delle opere pubbliche, la procedura di verifica della progettazione appalti rappresenta una fase fondamentale e obbligatoria, prevista sia dal Codice dei Contratti Pubblici sia dalla normativa Anac. Si tratta di un’attività che precede l’esecuzione dei lavori e consiste nell’accertare che il progetto esecutivo, definitivo o preliminare, risponda ai requisiti tecnici, normativi ed economici richiesti dal bando e dalle leggi vigenti. La verifica serve a prevenire errori progettuali, stime errate dei costi e degli impatti, nonché carenze che potrebbero causare ritardi, contenziosi o spreco di denaro pubblico.
La verifica deve essere necessariamente eseguita da un soggetto terzo e indipendente, ossia da un organismo che non abbia avuto alcun coinvolgimento nella stesura del progetto oggetto di verifica. Solo così si garantisce una reale separazione di ruoli e si riduce il rischio di anticorruzione bandi pubblici.
La posizione di Anac sui conflitti di interessi negli appalti
L’Anac ribadisce, con il nuovo comunicato, che il conflitto di interessi appalti costituisce una delle principali cause di esclusione (non automatica) nelle procedure di affidamento pubblico. In particolare, qualora un soggetto che ha partecipato alla progettazione sia coinvolto anche nella verifica, si viene a creare un conflitto difficilmente sanabile. La stessa Anac precisa che tale condizione comporta un rischio elevato di mancata imparzialità, in quanto il soggetto potrebbe non essere proprio propenso a individuare errori, carenze o criticità nate dal proprio lavoro di progettista.
Clausole di esclusione nelle gare e normativa applicabile
Un punto cruciale del comunicato riguarda la necessità di inserire una clausola di esclusione gare nei bandi pubblici. Secondo l’Anac, la stazione appaltante deve espressamente prevedere che non possano partecipare alla gara per la verifica della progettazione quei soggetti, singoli o associati, che hanno svolto incarichi di progettazione, sia come progettisti principali che come collaboratori, consulenti o fornitori dei progettisti. Questa clausola, ben visibile nella documentazione di gara, rappresenta uno strumento preventivo di primaria importanza.
Dal punto di vista normativo, le direttive europee in materia di appalti prevedono la massima trasparenza e la rigorosa distinzione di ruoli tra affidatari della progettazione e affidatari dei servizi di verifica, criteri ripresi e rafforzati dalla normativa Anac 2025. Alla base c’è la volontà di evitare qualsiasi rischio di conflitto di interessi appalti che possa riverberarsi negativamente sulla qualità e sulla sicurezza dell’opera pubblica.
Cause di esclusione: focus sul conflitto di interessi
Nel sistema degli appalti pubblici italiani, le cause esclusione appalti sono classificate tra automatiche (ad esempio, interdizione per reati gravi) e non automatiche. Il conflitto di interessi in questo senso rientra tra le cause non automatiche (articolo 80 del Codice dei Contratti). Ciò significa che spetta alla stazione appaltante valutare caso per caso, come precisato nel comunicato Anac. Tuttavia, qualora si accerti che un operatore ha svolto funzioni progettuali e tenta comunque di concorrere per la verifica della stessa progettazione, la sanzione è l’esclusione dalla procedura.
Anac sottolinea che si tratta di una situazione "difficilmente sanabile", che porta allo stop immediato dalla gara. La ripetuta presenza della stessa impresa in più ruoli, soprattutto se collegati e subordinati, rischia di indebolire il principio di concorrenza e favorire pratiche distorte o addirittura fraudolente.
Procedura e controlli sulle dichiarazioni dei concorrenti
Le stazioni appaltanti, secondo le regole sugli appalti pubblici, dispongono obbligatoriamente di procedimenti di verifica delle dichiarazioni rese dai partecipanti alle gare. La legge prescrive che tutti i concorrenti dichiarino formalmente di non essere in situazioni di conflitto di interesse e che non abbiano partecipato alla redazione della progettazione oggetto di gara. Le stesse dichiarazioni, secondo le raccomandazioni Anac, vanno poi verificate e, in caso di falso, si applica la massima severità prevista dal sistema sanzionatorio, sia amministrativo che penale.
Le conseguenze delle dichiarazioni mendaci nei bandi pubblici
Uno degli aspetti più rigorosi della disciplina dichiarazioni mendaci appalti riguarda la reazione a eventuali falsità dichiarative da parte degli operatori economici. Come sottolineato dal comunicato Anac, in caso di dichiarazioni non veritiere (ad esempio, l’aver taciuto di aver lavorato alla progettazione), la stazione appaltante deve procedere all’esclusione immediata dalla gara, nonché segnalare il fatto al casellario informatico Anac. Ciò comporta conseguenze gravi per il soggetto escluso, che potrà essere destinatario di ulteriori provvedimenti interdittivi, anche a livello nazionale.
È inoltre previsto un inasprimento delle sanzioni amministrative, con sospensione temporanea o permanente da successive gare pubbliche, per scoraggiare sistematiche prassi elusive o fraudolente.
L’importanza della trasparenza nella progettazione di opere pubbliche
Alla base del comunicato e delle regole menzionate c’è la massima attenzione dell’Anac alla trasparenza nelle opere pubbliche. La chiarezza nella suddivisione di compiti, la tracciabilità delle responsabilità e delle dichiarazioni, la separazione tra progettisti e verificatori sono architravi fondamentali per prevenire e contrastare la corruzione, migliorare la qualità e la sicurezza dei lavori, realizzare infrastrutture fondamentali con onestà e professionalità.
Queste misure hanno effetti positivi anche sulla reputazione dell’ente appaltante e dei suoi fornitori, determinando un effetto deterrente sulle imprese meno attente ai principi di legalità.
Impatti e vantaggi della regola Anac per enti e operatori economici
L’indicazione Anac consente alle stazioni appaltanti di:
* Ridurre il rischio di errori e contenziosi * Garantire un maggiore controllo di qualità nelle progettazioni * Rafforzare la fiducia pubblica nella realizzazione delle opere * Evitare rallentamenti e blocchi dovuti a eventuali contenziosi legali
Per le imprese invece significa operare in un contesto più chiaro, dove le regole di partecipazione sono oggettive e note fin dalla pubblicazione della gara. Ciò eleva la qualità della concorrenza e tutela la reputazione delle imprese serie.
Best practice per le stazioni appaltanti
Anac suggerisce alcune best practice che possono essere immediatamente adottate:
* Inserire in ogni bando riferimenti espliciti alla clausola esclusione gare in caso di conflitto di interessi * Richiedere dichiarazioni puntuali e dettagliate da parte dei concorrenti * Eseguire controlli documentali e sostanziali sulle dichiarazioni rese * Segnalare puntualmente anomalie o irregolarità rilevate * Valutare sempre la possibilità di consultare il casellario informatico per precedenti violazioni
Sanzioni e responsabilità per violazioni
Chi viola le nuove direttive Anac va incontro a diverse tipologie di sanzioni:
1. Sanzioni amministrative: esenzione dalla gara, sospensione o interdizione dai pubblici contratti. 2. Sanzioni pecuniarie: multe significative, calcolate anche sulla base del valore dell’appalto. 3. Responsabilità penali: nei casi in cui il falso sia stato dichiarato con dolo, la normativa prevede il possibile avvio di indagini e procedimenti giudiziari.
Il tutto per salvaguardare il principio di legalità, correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa.
Riflessioni e prospettive future
Il conflitto di interessi appalti rappresenta uno dei punti più delicati e critici nelle procedure pubbliche. Le indicazioni dell’Anac costituiscono un ulteriore passo verso una riforma strutturale che nei prossimi anni punterà a semplificare, rafforzare e digitalizzare tutte le fasi di gara, con strumenti quali piattaforme digitali, blockchain per la tracciabilità delle dichiarazioni, nonché sistemi automatizzati di controllo.
L’auspicio è che questi strumenti, uniti a una cultura della legalità sempre più diffusa tra gli attori coinvolti, abbassino sensibilmente i rischi di corruzione e aumentino la competitività e la trasparenza dei mercati pubblici italiani.
Sintesi finale
In conclusione, il comunicato Anac del 30 aprile 2025 segna una svolta importante per la disciplina degli appalti pubblici nel nostro paese. Escludere dalla verifica della progettazione chiunque abbia partecipato alla sua redazione è ora un principio cardine, ben chiaro e inderogabile, con impatti positivi su tutti gli attori della filiera e una nuova centralità della trasparenza, della legalità e della qualità delle opere pubbliche.