{/* Extracted from Header.astro - Use appropriate classes/styles if animations needed */}

TFA sostegno 2025: quante domande si possono presentare?

Your browser doesn't support HTML5 audio

Audio version available

Tutte le regole sulle iscrizioni ai percorsi INDIRE e Università per la specializzazione sul sostegno: limiti, procedure e novità 2025-2026

TFA sostegno 2025: quante domande si possono presentare?

Indice

* Quadro normativo e dati ufficiali sui posti disponibili * Chi può iscriversi ai percorsi di specializzazione sul sostegno? * Percorsi INDIRE e percorsi universitari: cosa sono e differenze * Quante domande è possibile presentare per il TFA sostegno 2025? * Le novità sulla doppia iscrizione: cosa dice il Ministero e le FAQ ufficiali * Impatto sui docenti triennalisti e specializzati estero * Come presentare domanda: guida pratica e tempistiche * Strategie per i docenti: come scegliere tra le opportunità * I numeri del sostegno e le prospettive per il prossimo biennio * Rischi, dubbi e chiarimenti: risposte alle domande frequenti * Sintesi finale e prospettive future per la specializzazione sul sostegno

Quadro normativo e dati ufficiali sui posti disponibili

Il 2025 segna un punto di svolta significativo per la formazione dei docenti specializzati sul sostegno. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha infatti annunciato l’apertura di ben 72.000 posti per i percorsi di specializzazione sul sostegno che si terranno nel periodo compreso tra dicembre 2025 e giugno 2026. Questo dato straordinario rappresenta una delle più massicce campagne di formazione mai attivate in Italia e risponde alle ormai croniche esigenze delle scuole, sempre più alle prese con l’insufficienza di insegnanti specializzati a supporto degli alunni con disabilità.

I cosiddetti "percorsi di specializzazione sul sostegno" sono strumenti fondamentali della politica scolastica italiana, nati per garantire l’inclusione e offrire agli studenti il diritto a docenti preparati e competenti nel settore della disabilità e dell'inclusione. Secondo le ultime rilevazioni ministeriali, negli ultimi dieci anni i posti di sostegno richiesti dalle scuole sono cresciuti quasi del 30%, una dinamica che ha portato a una sempre maggiore attenzione, anche mediatica, sulle modalità di accesso ai percorsi abilitanti.

Chi può iscriversi ai percorsi di specializzazione sul sostegno?

La platea degli aspiranti docenti specializzati sul sostegno è ampia e variegata. Si va dagli insegnanti con contratti a tempo determinato che desiderano stabilizzarsi, ai triennalisti, fino a chi possiede già una specializzazione acquisita all’estero e attende il riconoscimento. Le modalità di accesso sono stabilite da bandi nazionali e locali, con criteri che variano leggermente da un’Università all’altra ma che si fondano su linee guida comuni dettate dal Ministero.

Tra i requisiti più ricorrenti, si segnalano:

* Possesso di una laurea magistrale o titolo equivalente * Possesso dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche (o equivalente) * Servizio svolto su sostegno per almeno tre anni, per la categoria triennalisti * Altri requisiti specifici legati ai diversi gradi scolastici (infanzia, primaria, secondaria di I e II grado)

Anche i docenti già abilitati che intendano conseguire una seconda specializzazione, così come i docenti specializzati all’estero (che non hanno ancora visto riconosciuto il loro titolo in Italia), possono partecipare ai nuovi bandi, a patto di rispettare i criteri previsti.

Percorsi INDIRE e percorsi universitari: cosa sono e differenze

Una delle principali novità degli ultimi anni riguarda la differenziazione tra percorsi universitari di specializzazione (tradizionalmente organizzati dagli atenei) e i nuovi percorsi INDIRE, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’innovazione scolastica del Ministero.

Mentre i percorsi universitari TFA (Tirocinio Formativo Attivo) sono ormai noti agli addetti ai lavori e prevedono una struttura di lezioni in presenza, laboratori, tirocinio diretto e indiretto oltre alla prova finale, i percorsi INDIRE rappresentano un’alternativa innovativa, spesso articolata su piattaforme digitali e con una maggiore flessibilità per chi già lavora.

L’obiettivo è duplice: da un lato ampliare la platea dei futuri specializzati, dall’altro modernizzare le modalità formative e renderle più accessibili. Va detto che il titolo ottenuto attraverso i due percorsi è equivalente ai fini dell’accesso ai ruoli di sostegno.

Quante domande è possibile presentare per il TFA sostegno 2025?

Una delle principali richieste di chiarimento che giungono quotidianamente alle segreterie scolastiche e ai sindacati riguarda il numero massimo di domande che si possono presentare in occasione della nuova tornata di percorsi di specializzazione sul sostegno.

Domanda chiave: Un docente può candidarsi contestualmente sia per i percorsi INDIRE che per quelli universitari? È possibile presentare domanda in più Atenei? Esistono limitazioni in caso di precedenti iscrizioni non concluse?

A sciogliere ogni dubbio è intervenuta Elsa Maria Bruni, autorevole fonte del Ministero: secondo quanto dichiarato e ribadito anche nelle FAQ ufficiali del Ministero, è consentito presentare domanda sia ai percorsi INDIRE che ai percorsi universitari, anche nello stesso anno accademico. Simoncelli, dirigente del settore Sostegno dell’USR Lazio, conferma ulteriormente: "La ratio della norma è esaudire la massima platea possibile di aspiranti, fermo restando il superamento delle prove previste dai regolamenti di ciascun ente". Inoltre, si conferma la possibilità di iscriversi contemporaneamente a più istituzioni.

Rimangono invece restrizioni legate ai regolamenti dei singoli Atenei sulla presentazione di domande multiple presso lo stesso istituto, ma a livello nazionale la doppia candidatura tra INDIRE e Università è pienamente consentita.

Le novità sulla doppia iscrizione: cosa dice il Ministero e le FAQ ufficiali

Il tema della doppia iscrizione è stato spesso oggetto di interpretazioni discordanti, anche alla luce dei numerosi aggiornamenti normativi degli ultimi anni. Il Ministero ha scelto per il 2025 di agire in senso inclusivo, consentendo ai docenti di massimizzare le probabilità di accesso presentando, di fatto, più domande in contemporanea.

Nelle FAQ ufficiali pubblicate dalla Direzione generale del personale scolastico si legge chiaramente: "È consentito presentare domanda a più percorsi di specializzazione, anche presso istituzioni differenti (Indire e Università), fermo restando il rispetto dei criteri di accesso previsti dai singoli avvisi e bandi. In caso di ammissione presso più enti, il candidato dovrà scegliere quale percorso frequentare".

La disposizione si inserisce in un contesto di forte penuria di docenti specializzati e mira a fluidificare il sistema, riducendo le rigidità che in passato hanno spesso determinato rinunce o rallentamenti nelle procedure di formazione e assunzione.

Impatto sui docenti triennalisti e specializzati estero

Una categoria di particolare rilevanza è quella dei cosiddetti triennalisti, ovvero i docenti che hanno maturato almeno tre anni di servizio sul sostegno ma che non hanno ancora acquisito una specifica abilitazione. Il decreto attuativo per il 2025 li pone in posizione privilegiata, riservando loro una quota di posti e garantendo – come più volte sottolineato anche dai sindacati – la massima flessibilità nella presentazione delle domande. I triennalisti potranno quindi candidarsi sia ai percorsi INDIRE sia ai tradizionali percorsi universitari.

Analogo discorso vale per i docenti specializzati all’estero, che potranno regolarmente presentare domande in attesa del riconoscimento del loro titolo da parte del Ministero e, nelle more, partecipare ai nuovi percorsi abilitanti. Questo aspetto rappresenta un’importante apertura, destinata ad aumentare il bacino dei docenti effettivamente disponibili per il sostegno già dal prossimo anno.

Come presentare domanda: guida pratica e tempistiche

La procedura di iscrizione si svolge interamente online, sia per i percorsi INDIRE sia per i percorsi universitari. Ecco i passaggi fondamentali:

1. Collegarsi al sito ufficiale dell’ente (www.indire.it o portale dell’Ateneo di riferimento) 2. Creare un account personale inserendo i dati anagrafici e il codice fiscale 3. Compilare il modulo di domanda specificando titoli, servizi svolti e preferenze (INDIRE/Università) 4. Pagare l’eventuale contributo di partecipazione 5. Caricare i documenti richiesti (titolo di studio, autocertificazioni, eventuali certificazioni di servizio) 6. Inviare la domanda e attendere conferma via mail

Le tempistiche sono state fissate dal Ministero: apertura delle iscrizioni il 10 luglio 2025, chiusura entro il 31 agosto 2025. Seguirà la pubblicazione dei calendari delle prove d’accesso, suddivise tra test preselettivi, prove scritte e colloqui orali.

Strategie per i docenti: come scegliere tra le opportunità

I docenti chiamati a cimentarsi con la procedura di iscrizione si trovano di fronte a una serie di scelte fondamentali. Presentare domanda sia per INDIRE che per l’Università può certamente aumentare le possibilità di accesso, ma impone anche una riflessione sulle rispettive offerte formative, sulle sedi disponibili, sui costi e sulle tempistiche.

Alcuni suggerimenti utili:

* Valutare la struttura del percorso formativo (presenza/laboratori/online) * Soppesare i costi totali (tasse di iscrizione, eventuale trasferta) * Considerare la vicinanza geografica e l’organizzazione personale * Verificare la presenza di convenzioni o accordi tra enti

Una strategia oculata può prevedere la presentazione della domanda presso più sedi universitarie, qualora consentito, abbinata a una candidatura presso INDIRE. In caso di ammissione multipla, il docente sarà tenuto a scegliere e comunicare subito la preferenza definitiva.

I numeri del sostegno e le prospettive per il prossimo biennio

L’aumento dei posti a disposizione, arrivati per il 2025-2026 a 72.000 unità, testimonia da un lato la gravità del fenomeno, dall’altro lo sforzo straordinario messo in atto dal Ministero dell’Istruzione per far fronte alle esigenze degli studenti con disabilità.

Secondo recenti studi (fonte MiM e ISTAT), in Italia vi sono attualmente oltre 300.000 studenti con disabilità nella scuola pubblica, tutti potenzialmente bisognosi di insegnanti di sostegno qualificati. Nonostante ciò, fino al 2024 una buona parte delle cattedre veniva ancora attribuita a docenti privi di specializzazione specifica.

Il trend, con l’apertura di oltre 70mila posti, dovrebbe finalmente contribuire a colmare strutturalmente la carenza. Molti osservatori sottolineano che la soglia fisiologica per la copertura completa sarebbe di 90/100mila insegnanti specializzati. L’attuale piano triennale di formazione punta dunque a innestare, in modo progressivo, nuovi docenti con competenze aggiornate anche grazie ai percorsi INDIRE e alle novità digitali.

Rischi, dubbi e chiarimenti: risposte alle domande frequenti

Non mancano, tuttavia, alcune criticità e dubbi ricorrenti da parte degli aspiranti:

* Se si viene ammessi in più percorsi occorre sceglierne soltanto uno: la contemporaneità di frequenza è vietata. * La rinuncia dopo aver accettato il posto può comportare penalizzazioni (esclusione da nuovi bandi per un anno accademico). * I titoli conseguiti hanno piena validità giuridica su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dal percorso (INDIRE o Università). * Coloro che stanno già frequentando un percorso attivato possono candidarsi per un altro solo dopo aver concluso il precedente.

Le procedure prevedono controlli incrociati per evitare iscrizioni fittizie e per monitorare il corretto svolgimento dei tirocini e della frequenza effettiva.

Sintesi finale e prospettive future per la specializzazione sul sostegno

La campagna TFA sostegno 2025-2026 si configura come un’occasione straordinaria per migliaia di docenti italiani. L’apertura delle iscrizioni sia presso INDIRE che presso le Università pone finalmente l’accento sulle esigenze reali della scuola pubblica e dei suoi studenti più fragili. La possibilità, confermata e garantita dal Ministero, di presentare più domande, rappresenta un passo in avanti verso la flessibilità e l’efficienza di un sistema che negli ultimi anni ha spesso faticato a garantire l’inclusione.

Il futuro della scuola passa inevitabilmente dalla qualità dei docenti e dalla modernità del percorso formativo: nel prossimo biennio si assisterà probabilmente a un significativo ricambio generazionale, sostenuto da procedure più snelle, digitali e aperte a tutti. In questa prospettiva, i docenti sono chiamati a informarsi, a valutare con attenzione le opportunità e a investire sulla propria formazione specialistica.

Sarà fondamentale, infine, continuare a monitorare l’andamento delle iscrizioni e dei percorsi per correggere eventuali squilibri e rafforzare la risposta alle esigenze della scuola inclusiva. Il TFA sostegno non è solo un traguardo personale per il docente, ma un investimento di sistema sulla qualità, sull’inclusione e sul diritto allo studio di tutti gli alunni.

Pubblicato il: 7 luglio 2025 alle ore 05:34