Il contesto dell'evento 'Sprint your brain', tra istituzioni e piattaforme digitali
Si è svolto il 7 maggio 2025 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica l’evento "Sprint your brain", momento cruciale nel dibattito pubblico italiano sul benessere digitale. L’iniziativa, parte dei SaniDays organizzati da Unione Nazionale Consumatori, ha goduto del patrocinio di importanti realtà come Integratori & Salute e della partecipazione attiva di alcune tra le principali piattaforme social e digitali globali – Meta, TikTok e YouTube.
La manifestazione – promossa da Dolores Bevilacqua, deputata del Movimento 5 Stelle e da sempre impegnata sul fronte della salute digitale e della protezione dei più giovani online – ha rappresentato un punto di incontro unico tra rappresentanti delle istituzioni, esperti scientifici, rappresentanti della società civile e delle aziende. Obiettivo cardine: ridefinire e promuovere una nuova cultura della responsabilità digitale condivisa.
In apertura, la Bevilacqua ha posto l’accento sull’importanza di un lavoro sinergico fra politica, esperti e piattaforme per affrontare le sfide attuali che caratterizzano la nostra vita iperconnessa. In un paese in cui oltre il 90% dei giovani tra i 14 e i 25 anni utilizza quotidianamente social network e servizi digitali, le conseguenze sulla salute mentale sono ormai ampiamente riconosciute dai principali organismi sanitari internazionali. L’evento "Sprint your brain", dunque, nasce come risposta concreta per tradurre le evidenze scientifiche in policy, buone prassi e strumenti di prevenzione nel quotidiano.
Gli interventi delle piattaforme hanno sottolineato come Meta, TikTok e YouTube stiano profondamente ripensando il proprio ruolo sociale, introducendo strumenti per il monitoraggio del tempo speso online, indicatori di benessere digitale, filtri per la gestione dei contenuti e nuove policy per contrastare fenomeni di cyberbullismo e hate speech. È ormai evidente come le piattaforme digitali siano chiamate ad una posizione di corresponsabilità rispetto al benessere psicologico degli utenti: non soltanto veicolatori di contenuti, ma co-creatori di esperienze più sane e significative, specie per le nuove generazioni.
Un altro elemento centrale emerso dal confronto è la necessità di coinvolgere famiglie, scuole e operatori sanitari nella costruzione di un ambiente digitale sicuro e favorevole allo sviluppo. L’inclusione di voci provenienti dal mondo accademico e dalle associazioni di consumatori, unite al dialogo con le aziende, ha arricchito la discussione, fornendo spunti su come tradurre principi astratti in operatività quotidiana.
Le cinque azioni per migliorare il benessere digitale: analisi e prospettive
Uno dei momenti cardine dell’evento è stata la presentazione delle "cinque azioni concrete per migliorare il benessere digitale", frutto di un tavolo tecnico che ha coinvolto tutti gli stakeholder presenti. Queste linee guida, pensate per essere immediatamente applicabili sia in ambito familiare che nelle scuole e tra i giovani utenti delle piattaforme, rappresentano un modello innovativo nel panorama italiano degli interventi a favore della salute mentale online.
Ecco un’analisi dettagliata delle cinque azioni:
1. Promozione dell’uso consapevole delle piattaforme digitali
Attraverso campagne educative, tutorial interattivi e la collaborazione tra scuole, famiglie e operatori sociali, l’obiettivo è incentivare comportamenti responsabili online. Si punta ad illustrare rischi e benefici di una presenza costante sui social network, contrastando l’analfabetismo digitale e favorendo la creazione di abitudini sane legate alle nuove tecnologie.
2. Sviluppo di strumenti e indicatori personalizzati di benessere digitale
L’inserimento di strumenti di self-monitoring direttamente integrati nelle piattaforme – come dashboard personali, reminder per le pause, feedback sull’umore – rende ogni utente protagonista attivo della propria salute psicologica, favorendo un approccio preventivo e adattivo.
3. Rafforzamento delle policy contro cyberbullismo, hate speech e dipendenze digitali
Le piattaforme Meta, TikTok e YouTube hanno illustrato le proprie novità in campo di moderazione automatica, segnalazioni rapide, supporto psicologico per le vittime e percorsi strutturati di reinclusione online. Il focus è la creazione di ecosistemi digitali meno tossici, in grado di arginare i fenomeni nocivi già alla radice.
4. Attivazione di percorsi formativi permanenti per educatori, genitori e docenti
Fondamentale è l’investimento nella formazione continua di adulti e professionisti a contatto con i più giovani: l’obiettivo è fornire strumenti aggiornati per comprendere i segnali di disagio digitale, dialogare con i ragazzi e orientare a scelte equilibrate nell’uso del tempo online.
5. Collaborazione tra istituzioni, ricerca medica e aziende
Il dialogo trasversale tra settore pubblico, accademia, centri clinici e digital company si conferma la chiave per una reale efficacia delle politiche di prevenzione. Solo l’integrazione dei risultati della ricerca scientifica in policy concrete potrà produrre avanzamenti reali nella tutela della salute mentale nell’era digitale.
Nutrizione, performance cognitive e responsabilità condivisa: spunti dai protagonisti
Tra gli interventi più autorevoli della giornata si è distinto quello del Prof. Giovanni Scapagnini, noto neuroscienziato e docente universitario, che ha posto l’attenzione sul complesso legame tra nutrizione e performance cognitive. Scapagnini ha illustrato evidenze recenti secondo cui alimentazione sbilanciata, iperconsumo di zuccheri raffinati e carenza di micronutrienti essenziali influiscono negativamente non solo sulla salute fisica ma anche sul benessere psichico, specialmente in età evolutiva. Migliorare la dieta favorisce la concentrazione, la memoria e la gestione equilibrata delle emozioni anche in contesti digitali intensivi.
A riprendere il filo è stato Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori, che ha ribadito l’urgenza di una responsabilità digitale condivisa. Secondo Dona, è ormai imprescindibile un patto tra consumatori affiancati dalle piattaforme digitali e dalle istituzioni per sviluppare un ecosistema informativo chiaro, accessibile e orientato al benessere dei cittadini, soprattutto dei minori. Dona ha sottolineato che se da un lato le piattaforme hanno iniziato ad assumersi nuovi obblighi etici, dall’altro è cruciale rafforzare nelle famiglie e nelle scuole la consapevolezza dell’impatto che ogni azione online può generare, attraverso percorsi educativi specifici e monitoraggio attivo.
L’evento ha quindi messo in luce una visione olistica di benessere digitale, dove all’attenzione sugli aspetti tecnici (filtri, tool, statistiche) si affianca la centralità del fattore umano: la gestione dello stress, la qualità della socializzazione online, il corretto bilanciamento tra attività fisiche, relazionali e digitali diventano elementi cardine di un nuovo modello educativo.
Particolare attenzione anche al fenomeno della dipendenza da social: negli interventi degli esperti si è sottolineata la necessità di rendere i più giovani consapevoli dei meccanismi di rinforzo psicologico utilizzati dalle piattaforme (notifiche, scroll infinito, reward immediati), offrendo soluzioni preventive come laboratori di alfabetizzazione digitale e counseling psicologico in collaborazione con scuole e ASL.
Sintesi finale: verso una cultura del benessere digitale condivisa
L’esperienza di "Sprint your brain" segna un punto di svolta nelle politiche italiane ed europee in materia di benessere digitale. Il coinvolgimento di tutti gli attori rilevanti – istituzioni, piattaforme, educatori, esperti di salute e associazioni di consumatori – dimostra che solo attraverso una responsabilità digitale condivisa è possibile affrontare le nuove forme di disagio psicosociale collegate all’uso massivo del web e dei social network.
Al centro della strategia rimane il concetto di prevenzione: investire in formazione, ascolto attivo dei giovani, sviluppo di strumenti innovativi e monitoraggio costante degli effetti delle tecnologie sulla salute mentale collettiva. L’evento rilancia anche la necessità di una normativa più aggiornata e integrata, capace di stare al passo con l’evoluzione delle piattaforme e dei linguaggi digitali.
In conclusione, "Sprint your brain" ha fissato le basi per una roadmap condivisa che vedrà nei prossimi mesi l’attivazione di progetti pilota nazionali, campagne mirate di informazione e la creazione di una rete permanente tra scuole, associazioni, piattaforme e istituzioni. L’obiettivo ultimo è promuovere un equilibrio sostenibile tra tecnologia ed emozioni, garantendo a tutte le fasce d’età un’esperienza digitale più sana, sicura e consapevole.
La sfida ora è tradurre le buone intenzioni in risultati tangibili, condividendo risorse, know-how ed esperienze e continuando a fare fronte comune contro le nuove criticità generate dall’economia dell’attenzione. La missione lanciata dal Senato con "Sprint your brain" non si esaurisce qui: è solo l’inizio di un percorso di responsabilità collettiva nel nome del benessere digitale.