"Tagliare le audizioni. Poi imporre una scadenza lampo per presentare gli emendamenti, a ridosso della pausa estiva, senza neanche il tempo di leggere le memorie inviate. È così che Federico Mollicone - presidente della commissione cultura della Camera - evidentemente eseguendo gli ordini di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, sta cercando di blindare un disegno di legge ideologico come quello sul consenso informato nelle scuole, senza dibattito, senza ascolto, senza confronto. Un vero e proprio blitz". Così i capigruppo in VII commissione Antonio Caso del Movimento 5stelle, Irene Manzi del Pd ed Elisabetta Piccolotti di Alleanza verdi e sinistra.
"Il provvedimento - dicono gli esponenti di opposizione - non ha alcuna urgenza. Ma riguarda una questione molto seria: imporre alle scuole l'obbligo di richiedere il consenso preventivo delle famiglie per far partecipare gli studenti ad attività che riguardino temi attinenti l'ambito della sessualità. Un attacco alla libertà educativa mascherato da tutela. Così si aggira il Parlamento, si tradisce il ruolo delle istituzioni e si nega ogni spirito di confronto e dialogo con il mondo della scuola. Ribadiamo la richiesta già avanzata in Ufficio di Presidenza: si fermi questa forzatura e si rinvii l'esame del provvedimento a settembre. Serve un confronto vero, non una fuga in avanti costruita sulla chiusura e sull'ideologia", concludono i rappresentanti delle minoranze.
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