Cari 'giovani vecchi' che rifiutate gli esami di Maturità, il dibattito sulla scuola e sull'abolizione delle prove, orali o scritte, sa di vecchio, di un '68 ammuffito, tra nostalgie di chi sogna 'l'immaginazione al potere' e applausi a chi sfida il sistema. Leggo sconcertato gli esperti - opinionisti, psicologi, pedagogisti - che difendono chi si rifiuta di sostenere l'orale, coccolati da chi incoraggia la deriva progressista". Lo afferma il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Scienza, cultura istruzione della Camera.
"Nel 2022, da Sottosegretario all'Istruzione, ho contrastato la scorciatoia del disimpegno contro chi si opponeva al ritorno della prova scritta, abolita durante il Covid. Oggi - dice in una nota -, pochi studenti chiedono di eliminare l’orale, sostenuti da media e rischi di emulazione, dicendo: 'Non voglio essere valutato per un esame, ma per ciò che sono'. Questi giovani sono vecchi dentro, dinosauri che inseguono un disimpegno vecchio di 60 anni. La società ha già conosciuto il 6 politico e il 18 universitario, con risultati disastrosi. Illusi dal mito del reddito di cittadinanza, ora i ragazzi rischiano il disimpegno nell'istruzione, temendo bocciature che feriscano. Ma la vita è fatta di prove, esami, successi e insuccessi".
Secondo Sasso, "contestare l'orale è ipocrita: prima dell'esame di Stato ci sono stati compiti e interrogazioni, e dopo ci saranno colloqui di lavoro, concorsi, master. Noi genitori, spesso, temiamo di dire 'no', preferendo pacche sulla spalla a una sana severità. Così prepariamo i figli all’insuccesso permanente, all'assistenzialismo morale. Non ci sto. Bene ha fatto il Ministro Valditara a promettere un cambio di rotta. In una società democratica, le regole vanno rispettate: se sbagli, paghi. Se fai scena muta, ripeti l’anno. Severo, ma giusto. Non giovane e ipocrita”
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