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Roberto Marti riconfermato presidente della 7ª Commissione Cultura del Senato: continuità e impegno per il patrimonio e l’istruzione

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Il Senato conferma Roberto Marti alla guida della 7ª Commissione: scuola, cultura e patrimonio al centro della XVII legislatura.

Roberto Marti riconfermato presidente della 7ª Commissione Cultura del Senato: continuità e impegno per il patrimonio e l’istruzione

Indice

1. La rielezione alla Commissione Cultura del Senato: una scelta di continuità 2. Il profilo del senatore Roberto Marti e il suo ruolo parlamentare 3. Le attività della 7ª Commissione del Senato sotto la presidenza Marti 4. Cultura, scuola e patrimonio culturale: le priorità legislative 5. Le prospettive del mandato 2025: cultura, educazione e territorio

1. La rielezione alla Commissione Cultura del Senato: una scelta di continuità istituzionale

La recente rielezione del senatore Roberto Marti alla presidenza della 7ª Commissione permanente del Senato – Cultura, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport – avvenuta il 6 giugno 2025 durante la seduta pubblica n. 384, rappresenta un segnale forte di coerenza e fiducia nelle sue capacità di guida. Il rinnovo delle commissioni parlamentari del Senato ha visto, infatti, la conferma di numerosi presidenti uscenti, tra cui Marti, il cui operato ha suscitato apprezzamenti trasversali.

La presidenza della Commissione Cultura del Senato ricopre un ruolo strategico nella definizione delle politiche educative e culturali del Paese. La riconferma del senatore Marti garantisce la prosecuzione di un lavoro già avviato all’inizio della legislatura, orientato alla modernizzazione del sistema scolastico, alla valorizzazione del patrimonio culturale e al rilancio delle attività artistiche.

Questa rielezione, oltre a essere un riconoscimento istituzionale, riflette la volontà della maggioranza di governo di consolidare un’azione politica orientata alla valorizzazione della cultura italiana come motore di coesione, identità e sviluppo.

2. Il profilo del senatore Roberto Marti e il suo ruolo parlamentare nella XVII legislatura

Eletto nella circoscrizione Puglia, il senatore Roberto Marti si è distinto nel corso della legislatura XVII per un'attività parlamentare intensa e articolata, che lo ha visto protagonista di numerosi disegni di legge, audizioni e interventi legati al mondo dell’istruzione, della ricerca universitaria e della valorizzazione dei beni culturali.

Il suo percorso politico si fonda su un solido legame con il territorio, unito a una visione istituzionale attenta ai cambiamenti sociali e ai bisogni emergenti. In qualità di presidente della 7ª Commissione Senato, Marti ha promosso una cultura del dialogo e della concertazione tra le forze politiche, favorendo un clima di confronto costruttivo anche nei momenti di maggiore tensione parlamentare.

Sotto la sua guida, la Commissione ha intrapreso numerose iniziative per rafforzare le politiche educative, favorendo la formazione dei docenti, il contrasto alla dispersione scolastica e il supporto alle scuole nei piccoli comuni. Questo approccio ha rafforzato l’idea di una cultura diffusa, accessibile e condivisa.

3. Le attività della 7ª Commissione del Senato sotto la presidenza Marti

Consultando la scheda ufficiale delle attività parlamentari del senatore sul sito del Senato della Repubblica, emerge con chiarezza un impegno costante e documentato. Dall'inizio della legislatura, Marti ha partecipato a oltre cento interventi in aula e ha firmato numerosi disegni di legge, molti dei quali incentrati sulla promozione della cultura come bene comune.

La Commissione ha approfondito temi chiave come il reclutamento dei docenti, la riforma del sistema universitario, il potenziamento dell’offerta formativa e il sostegno alla ricerca scientifica nazionale. Inoltre, Marti ha sostenuto iniziative legislative per favorire la digitalizzazione dei beni culturali, il rilancio dei teatri e la tutela del paesaggio italiano, proponendo strumenti normativi aderenti ai bisogni del territorio.

Le audizioni periodiche, i tavoli tecnici con associazioni e istituzioni, e la partecipazione a convegni nazionali hanno rafforzato il ruolo della 7ª Commissione come spazio di elaborazione politica e legislativa condivisa. In questo contesto, Marti ha dimostrato una spiccata capacità di ascolto e una visione strategica orientata alla modernizzazione del sistema culturale ed educativo.

4. Cultura, scuola e patrimonio culturale: le priorità legislative

Durante il suo primo mandato, Roberto Marti ha reso la valorizzazione del patrimonio culturale un asse prioritario delle politiche pubbliche promosse dalla Commissione. Gli interventi legislativi si sono concentrati sul rafforzamento dell’identità culturale italiana attraverso il sostegno a musei minori, ecomusei, istituti culturali locali e iniziative volte a integrare la cultura nella vita scolastica.

Al centro dell’azione anche la revisione dei percorsi di educazione civica e al patrimonio all’interno della scuola dell’obbligo, il sostegno alla musica e allo spettacolo dal vivo, e il potenziamento delle competenze digitali nel sistema educativo. La Commissione ha promosso leggi a favore dello sport scolastico, dell’inclusione e dell’accessibilità culturale per le fasce fragili della popolazione.

In ambito accademico, Marti ha sostenuto la razionalizzazione dei finanziamenti per la ricerca, la sburocratizzazione dell’accesso ai fondi europei e l’internazionalizzazione degli atenei. Questi interventi hanno permesso di posizionare la cultura e l’istruzione pubblica al centro dell’agenda politica, in linea con le missioni del PNRR Scuola e Università.

5. Le prospettive del mandato 2025: cultura, educazione e territorio

Con la rielezione di Marti nel 2025, si apre una nuova fase di consolidamento e innovazione per la Commissione Cultura del Senato. Le sfide future richiederanno una governance culturale all’altezza delle trasformazioni in atto: dalla transizione digitale della scuola pubblica alla sostenibilità dei modelli di gestione dei beni culturali territoriali, passando per il rilancio del teatro, del cinema e delle arti performative.

La leadership esperta e inclusiva di Marti potrà garantire continuità ai progetti già avviati e favorire una rinnovata attenzione alle aree interne e periferiche del Paese. Tra le priorità: l’adozione di nuovi strumenti normativi per l’alfabetizzazione culturale, la formazione permanente degli insegnanti, il rafforzamento dell’infrastruttura scolastica e universitaria e il monitoraggio dell’attuazione delle riforme legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Attraverso un approccio istituzionale basato sull’integrazione tra scuola, università, enti locali e terzo settore, il lavoro della Commissione potrà tradursi in politiche pubbliche sostenibili, inclusive e generative di valore. Il senatore Marti, in questo contesto, appare come una figura chiave per guidare questo percorso, mettendo a frutto la sua esperienza politica e il suo radicamento nei territori.

La sua riconferma non è soltanto il riconoscimento di un lavoro ben svolto, ma la conferma di una visione che fa della cultura una leva di crescita e coesione per l’intera società italiana.

di Michele Monaco

Pubblicato il: 11 giugno 2025 alle ore 12:02