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Montagne di carta: l’abbraccio artistico tra le fotografie di Gianni Maffi e le poesie di Antonia Pozzi alla Biblioteca Sormani di Milano

Una mostra che unisce sguardo e parola esplorando la montagna attraverso immagini, versi e memoria culturale

Montagne di carta: l’abbraccio artistico tra le fotografie di Gianni Maffi e le poesie di Antonia Pozzi alla Biblioteca Sormani di Milano

Indice dei contenuti

* Introduzione * Il contesto culturale e la rinascita delle mostre milanesi * Gianni Maffi: la fotografia e la montagna * Antonia Pozzi: la poesia come sguardo interiore sulla natura * "Montagne di carta. Immagini e parole": concept e allestimento della mostra * L’incontro tra arte fotografica e poesia: un dialogo tra immagini e parole * Dettagli sull’esposizione: orari, luoghi, curiosità * La biblioteca Sormani come motore di cultura * Impatto e valore educativo: perché visitare la mostra * Considerazioni sul futuro delle mostre multidisciplinari * Sintesi e conclusione

Introduzione

Nel cuore pulsante della città di Milano, la Biblioteca Sormani si trasforma, fino al 27 settembre, in un rifugio d’altura dove l’arte visiva di Gianni Maffi e l’anima poetica di Antonia Pozzi si incontrano per dar vita alla mostra “Montagne di carta. Immagini e parole”. Questo evento, già divenuto meta prediletta degli amanti di fotografia, letteratura e cultura, rappresenta una delle più rilevanti mostre culturali milanesi di settembre. La rassegna si apre come un dialogo vivo tra fotografie e poesia, esplorando, attraverso il fascino della montagna, le possibilità di un abbraccio unico tra sguardo e parola.

Il contesto culturale e la rinascita delle mostre milanesi

Negli ultimi anni Milano ha visto una rinnovata vitalità nel settore culturale, con un calendario fitto di eventi culturali a settembre. La Biblioteca Sormani, istituzione simbolo della cultura cittadina, si conferma crocevia di esperienze artistiche innovative. Soprattutto in questo periodo post-pandemico, torna intensa la voglia di condividere momenti d’arte in presenza, riscoprendo il valore delle mostre come motori di socialità e conoscenza.

La scelta di mettere in dialogo la fotografia di Gianni Maffi e la poesia di Antonia Pozzi colpisce per originalità e sensibilità, ponendo l’enfasi su un linguaggio universale, fatto di emozioni e introspezione. Già nei primi giorni di esposizione, la mostra ha raccolto consenso tanto dal grande pubblico quanto dalla critica specializzata, attirando visitatori non solo da Milano ma da tutta Italia.

Gianni Maffi: la fotografia e la montagna

Gianni Maffi è un autore da anni impegnato nella ricerca di una fotografia che parli “dal vero”, capace di trasmettere silenzi, distanze e geometrie proprie della montagna. La sua vocazione per la fotografia paesaggistica nasce da profondi sentimenti di rispetto per l’ambiente naturale e da una costante ricerca estetica.

Nelle sale della Biblioteca Sormani si ammirano scatti che immortalano cime solitarie, pendii innevati, giochi di luci e ombre. Le sue fotografie dedicate alla montagna sono molto più che semplici immagini: parlano di fatica, vetta, solitudine e meraviglia. La mostra, con il suo allestimento contemplativo, invita il fruitore a rallentare il passo, a soffermarsi sul dettaglio e a respirare quella medesima aria rarefatta che caratterizza la montagna.

Le fotografie di Gianni Maffi a Sormani sono esaltate da una stampa di altissima qualità, in formati differenti. La scelta dei materiali, il gioco tra bianco e nero e colore, la disposizione delle opere nello spazio espositivo, tutto è pensato per favorire un incontro intimo tra le immagini e lo spettatore. Non mancano dettagli tecnici, come le didascalie che accompagnano ogni fotografia, le quali forniscono un approfondimento autenticante e coinvolgente.

Antonia Pozzi: la poesia come sguardo interiore sulla natura

Accanto alle immagini di Maffi, trova spazio l’universo letterario di Antonia Pozzi, poetessa milanese ampiamente riconosciuta nel Novecento italiano. La sua opera si distingue per una straordinaria forza comunicativa, che mette al centro la natura — e in particolare la montagna — come luogo di verità interiore e riflessione esistenziale.

Attraverso testi poetici scelti con meticolosità, la figura di Antonia Pozzi emerge in tutta la sua attualità e profondità. I versi, trascritti su pannelli espositivi e raccontati anche tramite supporti multimediali, dialogano con le immagini creando suggestioni che superano il confine tra le arti.

Alla poesia si unisce la dimensione della memoria visiva, grazie a una raccolta di foto d’archivio: scatti privati, documentazioni di viaggio e ritratti che lasciano trasparire la complessità di un’anima inquieta. Il percorso espositivo restituisce non solo le sue parole, ma anche il contesto in cui sono nate, offrendo uno sguardo nuovo sulla poesia e fotografia della montagna.

"Montagne di carta. Immagini e parole": concept e allestimento della mostra

La mostra, intitolata "Montagne di carta. Immagini e parole", è stata concepita come un ponte tra generi artistici diversi. Il concept curato con attenzione mette al centro il tema della montagna, percepita non soltanto come soggetto paesaggistico ma come metafora di resilienza, libertà e ricerca personale.

Ogni sezione dell’esposizione è dedicata a un particolare aspetto della montagna: dalle scalate epiche alle contemplazioni silenziose, dai dettagli naturalistici più minuti fino alle vedute ampie, che si caricano di significati simbolici. Le fotografie di Gianni Maffi sono disposte in dialogo diretto con una selezione di testi di Antonia Pozzi, in un abbraccio artistico che travalica ogni barriera di genere.

Il percorso espositivo è arricchito da elementi multimediali che consentono di ascoltare alcuni versi recitati e di sfogliare virtualmente raccolte poetiche e album fotografici, favorendo un’esperienza immersiva e multisensoriale.

L’incontro tra arte fotografica e poesia: un dialogo tra immagini e parole

Uno degli aspetti più innovativi della mostra "Montagne di carta Milano" è proprio il dialogo costante tra immagine e parola. Se la fotografia può fermare il tempo, evidenziando dettagli spesso impercettibili, la poesia ne amplia il significato, trasformando l’esperienza visuale in riflessione e sentimento.

Nel percorso si ritrovano numerosi punti di tangenza fra i due artisti: sia Gianni Maffi che Antonia Pozzi, sebbene in modi diversi, si sono avvicinati alla montagna con spirito contemplativo, cercando nelle vette, nei sentieri e nel silenzio una risposta alle inquietudini umane. *La mostra trasforma questa ricerca in un’occasione di crescita e bellezza, offrendo chiavi di lettura sempre nuove.*

La combinazione tra i versi della poetessa e i paesaggi del fotografo permette al visitatore di percepire la montagna non più soltanto come luogo fisico, ma come spazio dell’anima, scenario privilegiato per fare i conti con i propri limiti, sogni e paure.

Dettagli sull’esposizione: orari, luoghi, curiosità

La mostra Gianni Maffi Milano è ospitata negli spazi della prestigiosa Biblioteca Sormani, facilmente accessibile dal centro della città. Aperta al pubblico dall’inizio di settembre, sarà visitabile fino al 27 del mese, con ingresso gratuito. Gli orari sono pensati per favorire la massima affluenza: dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 18.

Particolare attenzione è stata riservata all’inclusività: le postazioni multimediali sono dotate di audioguide, e sono previste visite guidate gratuite a cura dei curatori della mostra ogni settimana. Vengono inoltre organizzati laboratori di scrittura e workshop di fotografia, mirati sia a studenti che ad appassionati.

Alcune curiosità arricchiscono ulteriormente l’esperienza: durante l’apertura, nel cortile della biblioteca, si terranno incontri pubblici con poeti contemporanei e fotografi che si ispirano alla natura, nonché letture collettive di versi di Antonia Pozzi. Una sezione della mostra, inoltre, ospita uno spazio dedicato al bookcrossing a tema montagna.

La biblioteca Sormani come motore di cultura

La Biblioteca Sormani non è solo scenario della mostra, ma autentica protagonista della rinascita culturale milanese. Negli ultimi anni si è distinta per la sua capacità di proporre mostre culturali di alto livello, con particolare attenzione a progetti che valorizzino il patrimonio artistico e letterario italiano.

La scelta di dedicare una sezione di mostre a fotografia e poesia dimostra una chiara volontà di attrarre pubblici nuovi e di favorire il dialogo tra arti, generazioni e provenienze. L’attività della biblioteca si traduce inoltre in collaborazioni con scuole, associazioni culturali e università, che trovano nello spazio espositivo terreno fertile per progetti didattici condivisi.

Impatto e valore educativo: perché visitare la mostra

La mostra Gianni Maffi Antonia Pozzi rappresenta una straordinaria occasione formativa e culturale, sia per i giovani che per gli adulti. Lo stretto legame tra fotografia e poesia fornisce agli studenti strumenti per sviluppare sensibilità estetica, senso critico e capacità interpretative.

Per le scuole e le università, la mostra si configura come laboratorio didattico ideale per approfondire lo studio del paesaggio, della letteratura e dell’arte fotografica. La fotografia e poesia della montagna appaiono qui veicolo privilegiato di valori oggi quanto mai urgenti: rispetto della natura, consapevolezza ambientale, resilienza personale.

Anche il pubblico adulto trova nell’esposizione spunti per una riflessione più ampia sull’importanza di riscoprire il linguaggio poetico e la pratica fotografia non solo come hobby, ma come esperienza esistenziale e sociale.

Considerazioni sul futuro delle mostre multidisciplinari

La collaborazione tra artisti appartenenti a diverse discipline rappresenta una delle nuove frontiere della curatela museale. La mostra fotografia e poesia Milano apre interessanti prospettive per futuri progetti che vedano dialogare letteratura, arte visiva, musica e teatro.

Sempre più istituzioni culturali stanno scommettendo su format espositivi ibridi, in grado di superfice il pubblico più giovane e curioso. Sembra quindi probabile che il successo di "Montagne di carta" diventi modello per nuove iniziative, cambiando il modo in cui ci si avvicina all’arte in città.

Sintesi e conclusione

In conclusione, “Montagne di carta. Immagini e parole” è molto più di una semplice esposizione: è un’esperienza immersiva tra fotografia e poesia, in cui la montagna diventa spazio di incontro e riflessione. L’abbraccio tra Gianni Maffi e Antonia Pozzi riafferma l’importanza di un approccio multidisciplinare all’arte e alla cultura contemporanea; un percorso da vivere tra immagini, versi, silenzi e suggestioni.

Per chi desidera riscoprire il valore della parola e dell’immagine, la mostra Gianni Maffi Milano si impone come imperdibile appuntamento fino al 27 settembre, offrendo un’opportunità rara per riflettere sui propri orizzonti, dentro e fuori dal paesaggio montano. La Biblioteca Sormani si conferma ancora una volta volano di cultura, luogo dove la città può tornare a incontrarsi con l’arte e con sé stessa.

Pubblicato il: 18 settembre 2025 alle ore 12:22