Le Radici Vive di Comunione e Liberazione a Palermo: Il Racconto del Nuovo Libro di Francesco Inguanti
Indice dei Paragrafi
* Introduzione * Il contesto storico: Palermo e la fede negli anni Settanta * Gli inizi: dal ritiro di Padre Guglielmo Neri al primo nucleo di CL * Un incontro decisivo: Maria Grazia Vitale e la scintilla di Desenzano * Il percorso umano e spirituale della comunità * Le sfide della Palermo degli anni Settanta * I protagonisti e la rete delle relazioni * L’impatto sulla città e sulla società civile * Il metodo educativo di CL: fede, dialogo ed esperienza * La memoria e il racconto: il libro di Francesco Inguanti * La testimonianza oggi: quale eredità? * Sintesi e riflessioni finali
Introduzione
La storia di Comunione e Liberazione a Palermo negli anni Settanta è una vicenda di relazioni vive, fede condivisa e un affetto che ha saputo superare steccati ideologici e culturali. Il nuovo libro presentato da Francesco Inguanti, intitolato “La storia di CL a Palermo, un affetto più forte di ogni ideologia”, rappresenta un contributo fondamentale per comprendere come sia nata e si sia radicata, nel capoluogo siciliano, un’esperienza cristiana unica nel panorama nazionale. Attraverso testimonianze, documenti e ricordi, il volume ricostruisce la nascita e lo sviluppo della comunità GS a Palermo dal 1971 al 1981, offrendo una lettura densa di significato storico, sociale e spirituale.
Il contesto storico: Palermo e la fede negli anni Settanta
Gli anni Settanta a Palermo furono un decennio caratterizzato da forti contrasti. Da una parte, le tensioni sociali e le difficoltà legate alla criminalità organizzata, dall’altra un diffuso desiderio di cambiamento, crescita personale e riscoperta del senso religioso nella vita quotidiana. In questo scenario, la presenza di movimenti giovanili e comunità ecclesiali diventò un elemento decisivo per la costruzione di una trama sociale più inclusiva e orientata al bene comune.
“In quegli anni – racconta Inguanti – la chiesa palermitana, pur tra mille difficoltà, era in fermento: c’era bisogno di risposte sincere alle domande di senso che i giovani ponevano con vigore e passione.”
È in questo contesto che si situa l’origine della storia di Comunione e Liberazione a Palermo, un percorso fatto di persone, incontri, domande e avventure interiori prima ancora che organizzative.
Gli inizi: dal ritiro di Padre Guglielmo Neri al primo nucleo di CL
Uno degli eventi centrali nel racconto di Inguanti è il ritiro di Padre Guglielmo Neri dalla guida della comunità GS a Palermo nel 1971. Neri, figura carismatica del movimento, lascia un vuoto che avrebbe potuto segnare un istantaneo declino. Invece, sarà l’occasione per rinnovare linguaggi e metodi, aprendo la strada a una nuova stagione di entusiasmo e protagonismo giovanile.
Padre Neri, pur allontanandosi dalla direzione operativa, lascia un segno indelebile nella memoria e nella metodologia che verrà raccolta e reinventata da chi seguirà. Questo cambio di passo, racconta il volume, non fu privo di crisi e dolori, ma rappresentò altresì una possibilità: quella di scoprire la comunità come luogo di sostegno reciproco, fede incarnata e amicizia autentica.
Un incontro decisivo: Maria Grazia Vitale e la scintilla di Desenzano
Il libro di Inguanti dedica pagine particolarmente vive all’incontro fra un gruppo di giovani palermitani e Maria Grazia Vitale, studentessa di Desenzano. Il suo arrivo a Palermo, ricco di entusiasmo e fede, rappresenta il vero inizio di un’esperienza comunitaria cristiana nuova e piena di slancio. Vitale, con la freschezza tipica della gioventù lombarda d’allora, coinvolge i palermitani in un cammino di riscoperta del valore della fede come esperienza personale e condivisa.
“Fu proprio Maria Grazia – si legge nel libro – a proporre un metodo diverso di vivere il cristianesimo, non come insieme di regole da seguire ma come incontro autentico tra persone che si sostengono nell’affrontare la vita.”
Il contributo della giovane proveniente da Desenzano, e il suo modo di proporsi come amica e compagna di viaggio spirituale, innescano una serie di rapporti che formeranno presto il nucleo originario della nuova comunità di CL a Palermo.
Il percorso umano e spirituale della comunità
Il decennio narrato da Inguanti (1971-1981) è segnato da una crescita costante della comunità, sia sotto il profilo numerico che in termini di profondità dei rapporti e della maturità della proposta cristiana. I giovani coinvolti, spesso provenienti da contesti familiari e scolastici diversi, imparano a riconoscere nell’appartenenza a Comunione e Liberazione una fonte di senso e uno spazio di confronto autentico.
Le esperienze raccontate nel libro vanno oltre la semplice adesione a un movimento: sono storie di amicizie, di solidarietà concreta, di preghiera condivisa e di confronti vivaci su temi esistenziali e culturali. In particolare, emergono nel racconto la dimensione della gratuità e l’attenzione alle periferie urbane e umane di Palermo, in un’epoca segnata da diseguaglianze e crisi economiche.
Le sfide della Palermo degli anni Settanta
Uno degli aspetti più significativi del libro riguarda la capacità della comunità CL di Palermo di affrontare le sfide sociali della città negli anni Settanta. Inguanti non nasconde le difficoltà incontrate: dall’indifferenza all’ostilità, dall’isolamento di un piccolo gruppo all’esigenza di dialogare con realtà laiche e cattoliche già radicate.
L’esperienza cristiana palermitana si confrontò col clima di sospetto verso tutto ciò che, all’epoca, poteva sembrare “nuovismo” religioso, ma riuscì a imporsi grazie alla forza di un’affettività autentica e di una proposta educativa che parlava al cuore dei giovani.
La narrazione mostra come l’appartenenza a Comunione e Liberazione diventò anche una proposta di speranza per una città ferita, specie attraverso l’impegno nel servizio agli ultimi, nelle scuole, nei quartieri meno fortunati, portando avanti una dimensione di carità operosa e di testimonianza genuina.
I protagonisti e la rete delle relazioni
Le storie dei singoli protagonisti sono l’anima del volume di Inguanti. Oltre ai già citati Padre Guglielmo Neri e Maria Grazia Vitale, emergono tante altre figure di giovani, sacerdoti, laici e famiglie che hanno dato vita, con energia e dedizione, all’esperienza di CL Sicilia.
Nel libro vengono raccontate le vicende di chi ha rischiato in prima persona, scegliendo una forma di vita controcorrente pur tra mille difficoltà. È la dimensione affettiva, più ancora che quella intellettuale, a trainare la costruzione della storia della comunità cristiana a Palermo: amicizie nate tra i banchi di scuola e cresciute nei cortili parrocchiali, dialoghi accesi, momenti di crisi e riconciliazione.
Un esempio emblematico delle nuove relazioni è l’intreccio tra ragazzi di ambienti popolari e figli della borghesia cittadina, superando pregiudizi e diffidenze iniziali.
L’impatto sulla città e sulla società civile
Il racconto di Francesco Inguanti sottolinea come, negli anni, l’esperienza del movimento sia uscita dai confini ecclesiali investendo la città di Palermo nel suo insieme, con un impatto culturale e sociale significativo. L’attività nelle scuole, l’organizzazione di eventi, conferenze, momenti ricreativi e di preghiera rappresentarono occasioni preziose di dialogo e testimonianza.
“Gli incontri di Comunione e Liberazione a Palermo diventavano spesso eventi pubblici attesi e discussi – si legge nel volume – coinvolgendo anche chi, pur lontano dalla fede, vi trovava uno spazio di ascolto e confronto civile.”
Inoltre, l’influenza della comunità si allargò anche alle università e agli ambienti culturali, favorendo un clima più aperto e dialogico, soprattutto su temi di etica pubblica, impegno sociale e diritti umani.
Il metodo educativo di CL: fede, dialogo ed esperienza
Uno dei nucleo tematici del libro di Inguanti riguarda da vicino il metodo educativo proposto da Comunione e Liberazione. Non nozionismo o dottrina imposta dall’alto, ma invito costante al dialogo, al confronto e all’esperienza concreta della fede, vissuta nella quotidianità, nella condivisione degli ideali, delle soddisfazioni come delle fragilità.
* Crescita personale attraverso la responsabilità: i giovani vengono invitati a mettersi in gioco nella gestione concreta delle attività della comunità. * Valore dell’ascolto: lo sviluppo della CL a Palermo avviene attraverso l’incontro paziente col diverso, la disponibilità a mettersi in discussione. * Esperienze collettive significative: pellegrinaggi, ritiri spirituali, attività di carità tra i più fragili.
La testimonianza più forte, secondo Inguanti, non è mai quella di chi ha ricevuto “istruzioni” dall’alto, ma di chi ha saputo tradurre la fede in un autentico cammino di amicizia e di confronto quotidiano.
La memoria e il racconto: il libro di Francesco Inguanti
Il volume "La storia di CL a Palermo, un affetto più forte di ogni ideologia" si inserisce nella tradizione dei testi di memoria partecipata, laddove la narrazione non è mai mero esercizio di nostalgia, ma strumento attivo per riscoprire le radici di un percorso ancora attuale.
Inguanti sceglie di raccontare non solo fatti, ma soprattutto volti e storie personali, valorizzando il ruolo di documenti, lettere, testimonianze dirette raccolte negli anni. Ne esce un quadro ricco di dettagli, dialoghi e aneddoti che restituiscono il “sapore” genuino di una stagione irripetibile ma ancora oggi feconda.
Il libro si segnala anche per la profondità della riflessione culturale che accompagna la narrazione, offrendo spunti interessanti su come rileggere l’esperienza cristiana alla luce delle sfide attuali della società contemporanea.
La testimonianza oggi: quale eredità?
La domanda di senso e la costruzione di una vera comunità continuano a interpellare le nuove generazioni. La storia di Comunione e Liberazione a Palermo si propone, oggi come allora, come esempio di quanto sia fondamentale un metodo di relazione basato sulla fede, sulla stima reciproca e sull’apertura al dialogo.
Se il tessuto sociale del capoluogo siciliano ha vissuto profonde trasformazioni, è indubbio che molte delle intuizioni di quegli anni restano tuttora attuali: basta pensare all’esigenza di luoghi di incontro autentici, alla ricerca di un senso vero da dare alle scelte di ogni giorno, all’impegno per una scuola e una società più giuste e solidali.
La comunità CL di Palermo costituisce dunque uno snodo fondamentale per chi voglia comprendere il rapporto tra storia locale e movimenti ecclesiali, tra giovani e tradizione, tra istanze spirituali e impegno civile.
Sintesi e riflessioni finali
In conclusione, il libro di Francesco Inguanti rappresenta un contributo di grande valore documentale, educativo e narrativo. Raccogliendo e mettendo in ordine le voci dei tanti che hanno fatto parte della comunità GS Palermo, l’autore costruisce non solo una ricostruzione storica efficace, ma un vero e proprio manuale d’esperienza cristiana per chi voglia capire, oggi, come l’affetto e la fede possano superare ogni ideologia.
L’opera, arricchita da fonti dirette e da una scrittura coinvolgente, si presenta come strumento prezioso per studiosi, educatori, e per quanti desiderano riscoprire l’anima profonda di una storia di comunità cristiana a Palermo, capace ancora oggi di parlare al cuore della città e delle generazioni più giovani.
Il libro, presentato a Palermo nell’ottobre 2025, si inserisce dunque a pieno titolo tra le opere fondamentali sulla storia dei movimenti ecclesiali in Sicilia, offrendo un racconto che è, al tempo stesso, memoria viva e risorsa per il futuro.