La Commissione Europea ha comunicato ufficialmente che non incontrerà più gruppi o organizzazioni affiliate a Huawei, uno dei principali colossi tecnologici cinesi. Questa notizia è stata confermata da un portavoce della Commissione, il quale ha svelato che il divieto di incontri si estende a qualsiasi intermediario che rappresenti l'azienda.
La decisione della Commissione è la conseguenza diretta di un'indagine in corso che ha messo in luce presunti casi di corruzione che avrebbero avvantaggiato Huawei all'interno del Parlamento europeo. Il caso ha attirato l’attenzione mediatica a livello internazionale, sollevando interrogativi sul modo in cui aziende straniere, come Huawei, possano influenzare le decisioni politiche in Europa.
Recentemente, otto persone sono state accusate di corruzione in Belgio, inclusi alcuni dirigenti di Huawei. Questo sviluppo ha portato a un crescente appoggio da parte di diverse associazioni che hanno chiesto la sospensione delle attività dell’azienda all'interno delle istituzioni europee, sottolineando l'importanza di mantenere l'integrità delle decisioni politiche e legislative.
L'interdizione per Huawei si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione europea nei confronti della sicurezza nazionale e del rischio connesso all'utilizzo della tecnologia cinese, considerata da molti un potenziale veicolo di spionaggio e disinformazione.